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Costruire sostenibile: l’esempio concreto di Vitali Spa

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Il Gruppo presenta il suo primo bilancio di sostenibilità: un’occasione per fare il punto sull’edilizia green, la sfida del futuro, tra normativa e mercato.

99% del recupero dei rifiuti su alcuni grandi progetti, 366 mila tonnellate di materiali di recupero reimmessi nei processi produttivi, meno 16% di consumi energetici, 60% dei fornitori di provenienza locale, 97% dei lavoratori a tempo indeterminato… Sono soltanto alcuni tra i risultati ottenuti da Vitali Spa e riportati nel primo Bilancio di sostenibilità presentato questa mattina dal Gruppo. L’azienda leader nei settori del mercato immobiliare, demolizioni, grandi infrastrutture e produzione di energie rinnovabili ha stilato su base volontaria il suo rapporto completo sulle ricadute ambientali, sociali e di governance (ESG) derivanti dalle attività del Gruppo, rivolgendosi ai suoi interlocutori istituzionali e d’impresa (stakeholder).

Consapevole della sfida epocale di fronte a cui si trova un settore come quello delle costruzioni, il Gruppo Vitali, ha organizzato una mattinata di lavori dedicata al tema della transizione green, giusta e inclusiva, per una chiusura d’anno all’insegna di un modello di sviluppo a impatto positivo. Il Bilancio di sostenibilità realizzato riporta prestazioni, linee guida e risultati ottenuti dal Gruppo nel 2022 ed è stato redatto in conformità con gli standard internazionali del GRI (Global Reporting Initiative).

Sostenibilità tra business e normativa

Ad aprire i lavori presso l’Innovation Campus Vitali di Peschiera Borromeo, la dottoressa Patrizia Giangualano, Indipendent Director Governance e Sustainability Advisor, consiglio direttivo NedCommunity, con l’intervento Sostenibilità tra business e normativa. «La sostenibilità è un tema ormai imprescindibile nelle strategie aziendali ed è entrato a far parte della vita delle società, a tutti i livelli», ha affermato Giangualano. A partire dal prossimo anno, di fatto, una platea sempre più estesa di imprese dovrà necessariamente rendicontare il proprio impatto ambientale, sociale ed economico utilizzando i criteri previsti dalla Corporate Sustainability Reporting Directive, la normativa europea che equipara la dichiarazione sulla sostenibilità a quella finanziaria permettendo agli investitori di disporre di dati comparabili e attendibili. «Per integrare la sostenibilità nel business le aziende iniziano a ripensare politiche e pratiche operative nell’ottica di creare valore sia per l’organizzazione interna sia per il contesto in cui operano. Una grande opportunità in questo percorso di transizione green è offerta dalla digitalizzazione, in una logica etica e di creazione di valore per tutti gli stakeholder», ha dichiarato Patrizia Giangualano. Vitali ha colto tale sfida con impianti tecnologicamente avanzati sia in termini ingegneristici, sia di consumi ed emissioni.

L’investimento in sostenibilità premia il mercato

Il primo bilancio di sostenibilità di Vitali Spa arriva dopo il Green Book del Gruppo, position paper ufficiale che già un anno fa aveva messo in luce l’orientamento dell’azienda, e che accompagnerà il Gruppo fornendo un inquadramento univoco per la definizione degli obiettivi di sostenibilità (SDGs) e per la loro attuazione. A illustrare gli obiettivi identificati da Vitali Spa e i primi risultati raggiunti è stata l’ingegnera Eleonora Sablone, CEO di As Sustainable As Possible SB: «Solo nel primo anno, dal 2021 al 2022, abbiamo ridotto il consumo di energia del 9%. Una percentuale che se rapportata alla crescita che al contempo ha avuto il business di Vitali è estremamente significativa e che pone le basi per progressi ulteriori. L’investimento in sostenibilità di un’azienda è, infatti, valutato erroneamente come un costo, ma mai come oggi è esattamente il suo opposto, dunque un beneficio, sia in ottica di innovazione che di mercato. Inoltre, i business sostenibili saranno anche più profittevoli nel lungo periodo perché più resilienti», ha spiegato Sablone, ricordando che l’Innovation Campus Vitali in cui si è tenuta la presentazione è il primo esempio di complesso di edifici costruito in Italia secondo i criteri della certificazione di americana LEED.

Responsabilità ambientale e sociale

Grazie a tecnologie e macchinari di ultima generazione Vitali Spa è in grado di trattare, recuperare e riutilizzare in loco le materie prime secondarie derivanti dalle lavorazioni. I materiali di risulta, adeguatamente lavorati, ritornano nel ciclo produttivi. Le innovazioni introdotte consentono di risparmiare il materiale vergine da cavare, diminuire il traffico dei mezzi da e per i cantieri, con la conseguente diminuzione di produzione di CO2. Un’attenzione particolare verso l’ambiente che per il prossimo futuro si focalizza soprattutto verso le fonti di energia rinnovabile.

Il Gruppo Vitali ha deciso di dare attuazione al proprio impegno nel campo della responsabilità sociale a favore di progetti che migliorino anche la qualità della vita di ogni individuo. Ne sono esempi il Progetto Internazionale per la mobilità garantita, il sostegno alla Fondazione Costruiamo il Futuro, il supporto a Strat cup, progetto di formazione e sviluppo d’impresa ad alto contenuto innovativo dell’Università degli Studi di Bergamo. Altrettanto importanti gli impatti sociali, con attenzione all’ambiente lavorativo, alla salute e alla sicurezza dei lavoratori (oltre 1.192 ore di formazione all’anno per il personale), e per il territorio, con numerose azioni per le comunità. L’approccio di Vitali è fondato sulla creazione di valore condiviso, orientato alla crescita sostenibile nei territori in cui opera. 

Un nuovo modello di impresa

La governance di Vitali Spa si è evoluta per poter presidiare in modo efficace gli obiettivi di sostenibilità assicurando il rispetto dei principi etici e della compliance ambientale e socioeconomica. L’adeguamento ai nuovi schemi certificativi ha comportato un significativo rafforzamento del Sistema di Gestione Integrato aziendale. Un impegno che è stato premiato anche dal Sustainability Award di Kon Group ed ELITE: un riconoscimento che va alle aziende che si sono distinte per aver reso lo sviluppo sostenibile parte integrante del loro DNA, predisponendo i processi, i sistemi e le risorse in modo da poter ridurre il proprio impatto ambientale e sociale. Ogni azienda valutata è stata dotata di un ESG Rating, emesso da ALTIS Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Nel caso di Vitali, il premio assoluto è arrivato per “l’efficace governance della sostenibilità, l’attenzione verso il rispetto dei diritti umani e dei lavoratori, sia in azienda che lungo la catena di fornitura, la gestione delle risorse umane e l’impegno sul fronte ambientale, in particolare sul fronte della lotta al cambiamento climatico e della salvaguardia dei territori”.

L’obiettivo 2024

A sintetizzare l’impegno green del Gruppo, Massimo Vitali, presidente di Vitali Spa: «Sostenibilità per noi significa operare e progredire nel rispetto dell’ambiente e delle persone, generando crescita per le generazioni future in modo etico. Vogliamo interpretare un nuovo modello d’impresa, scommettendo sulle nuove regole del vivere green. Tutto questo ci ha portati a redigere il primo bilancio e ci porterà a lavorare sempre di più in questa direzione. Uno degli obiettivi del 2024 è, infatti, diventare società benefit, ancorando ulteriormente il business al grande pilastro della sostenibilità», ha affermato. Un percorso che porterà Vitali Spa a trasformarsi in società Benefit entro il prossimo semestre e ad avviare fin dal prossimo anno nuovi progetti rivolti alle energie rinnovabili con un comparto aeroportuale dedicato alla produzione di idrogeno verde, aprendo la strada verso nuovi modelli di produzione.