Il lockdown indica le disposizioni del Governo che invitano i cittadini a #restareacasa, svolgere smart working ove possibile, la chiusura delle scuole e il rallentamento della produttività di alcuni settori industriali. Al momento in cui si scrive è ormai entrato nella sua terza settimana, con scarti di pochi giorni per quando riguarda i diversi settori.
Per quanto riguarda la qualità dell’aria, nei giorni scorsi sono arrivate novità incoraggianti dai satelliti dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, che ha dimostrato una diminuzione dei livelli di emissione di NO2 in Europa dal 1° gennaio all’11 marzo.
Nuovi dati per comprendere meglio la situazione inquinanti
A questi si aggiungono nuovi dati, registrati dal satellite Copernicus Sentinel-5P. Le registrazioni mostrano una significativa riduzione delle concentrazioni di diossido di azoto sopra molte delle principali città in tutta Europa, comprese Milano, Parigi e Madrid. Così come nel nostro Paese, il satellite ha correlato la diminuzione degli inquinanti nelle principali città europee in seguito all’applicazione delle misure restrittive per evitare la diffusione del nuovo coronavirus.
La stessa cosa però non si può dire per le polveri sottili, che durante il periodo di lockdown non hanno visto una diminuzione altrettanto significativa: qualche giorno fa nella zona di Bologna sono stati registrati, dopo alcuni giorni di diminuzione dovuti al minor numero di auto circolanti, valori nuovamente sopra i limiti. Secondo l’Arpa, è probabile che l’impennata dei valori sia causata dall’arrivo di una corrente d’aria proveniente da Est.
Uno dei principali responsabili della presenza di polveri sottili in atmosfera è il riscaldamento domestico, che in questo periodo di lockdown è utilizzato di più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, dal momento che le persone trascorrono tutto il loro tempo a casa.
La qualità dell’aria alla fine del lockdown
Che cosa succederà alla ripresa delle attività produttive? Si prevede purtroppo che il livello degli inquinanti sarà destinato a risalire, in favore della ripartenza dell’economia italiana.