Il Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) solleva la questione raccolta rifiuti urbani al tempo del Coronavirus, evidenziando come sia necessario un confronto immediato con Governo e Regioni per far sì che non si arrivi all’interruzione del servizio di ritiro dei rifiuti urbani. Conseguenza a cui si arriverebbe in seguito alla saturazione delle Filiere di smaltimento dei rifiuti. Il Conai solleva il problema inviando una lettera al Presidente del Consiglio dei ministri, al Capo della Protezione Civile, ai Ministri dell’Ambiente, dello Sviluppo Economico, dell’Economia e delle Finanze e al Presidente dell’Anci.
Le diverse problematiche della filiera
Le difficoltà legate all’emergenza sanitaria sono molteplici, tra cui la diminuzione dei servizi di trasporto e il rallentamento delle unità produttive che utilizzano i prodotti riciclati: mancano quindi gli sbocchi per l’utilizzo delle materie prime seconde. I rallentamenti di diversi segmenti delle Filiere rischiano di provocare, se non approcciati con misure correttive, una potenziale interruzione delle operazioni di ritiro dei rifiuti.
Il Conai sottolinea, in particolare, la necessità di adottare provvedimenti urgenti per scongiurare lo scenario: per prima cosa, aumentare le capacità di stoccaggio degli impianti e individuare con tempestività modalità per lo smaltimento della frazione non riciclabile e degli scarti di selezione, come la termovalorizzazione. La questione blocco riciclo, dunque, sarebbe un’emergenza reale, così come titolato da Il Sole 24 Ore che, riportando la lettera del Conai individua una delle maggiori problematiche nel plasmix, la frazione non riciclabile della plastica.
Rifiuti ospedalieri: +20%, ma per ora sotto controllo
Preoccupazioni simili erano state esposte nei giorni scorsi per quando riguarda i rifiuti ospedalieri, aumentati del 20% a causa dell’emergenza sanitaria in corso. A questo proposito Confindustria Cisambiente, a cui fanno capo le imprese del settore ecologia e igiene ambientale, comunicando in una nota stampa che per il momento si riescono a “garantire, a tutto il sistema sanitario nazionale, servizi adeguati, pur nel contesto di straordinaria situazione”.