Si è svolto ieri mattina a Caserta il workshop tecnico “La chiusura del ciclo nucleare: le opportunità per la filiera italiana”, organizzato da Confindustria Caserta e Sogin, la società pubblica che si occupa dello smantellamento (decommissioning) degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi.
L’iniziativa, rivolta alle imprese del territorio, risponde al comune impegno di Confindustria Caserta e Sogin, guidate rispettivamente da Luigi Traettino e Luca Desiata, nel rafforzare le sinergie e cogliere così le opportunità di sviluppo legate alla chiusura del ciclo nucleare, un settore rilevante per il Paese e in graduale espansione all’estero.
Il workshop rientra nel ciclo di incontri promossi da Sogin con le realtà industriali dei territori che ospitano gli impianti nucleari. Un percorso avviato lo scorso 8 marzo in Confindustria a Roma che contribuisce alla crescita delle aziende locali, attraverso la trasparenza, la condivisione degli obiettivi e la partecipazione.
Nel corso dell’incontro Sogin ha presentato il piano e la strategia della committenza, ma anche il nuovo sistema di qualificazione dei fornitori, asset strategici per garantire performance in crescita, massima sicurezza e sostenibilità ambientale in tutte le fasi degli interventi di decommissioning.
Il piano della committenza raccoglie le informazioni principali sulle procedure di gara programmate da Sogin. Nel piano per il 2017 sono previste gare per un valore complessivo di 290 milioni di euro, di cui il 75% per le attività negli otto siti nucleari in smantellamento. Il processo di qualificazione di Sogin consente di definire un elenco di imprese con elevati standard di qualità da invitare ai singoli iter di gara. Di recente è stato revisionato nei criteri e nelle procedure per l’iscrizione, semplificando il processo di qualifica e ponendo le basi per rafforzare nel tempo la filiera del settore.
Le principali novità riguardano: la semplificazione delle modalità di iscrizione, l’ampliamento delle categorie merceologiche, la riduzione del contributo economico per la qualificazione, la maggiore attenzione alle aziende con meno di 3 anni di vita, oltre alla validità illimitata e su tutto il territorio nazionale della qualifica. Questo rinnovato sistema di qualificazione consente da un lato di garantire standard qualitativi più elevati e dall’altro di accrescere la capacità competitiva delle imprese locali all’interno di un consolidato sistema industriale nazionale.