Ottantaquattro ettari bonificati e restituiti alle comunità brindisine, dopo una complessa attività di risanamento che ha coinvolto l’impegno pubblico e quello privato: sono terminate le attività di messa in sicurezza e bonifica dell’area Micorosa, all’interno del Sito d’Interesse Nazionale di Brindisi.
Alla cerimonia di fine lavori, svolta nella zona risanata, hanno partecipato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto e, in videocollegamento, il viceministro Vannia Gava. L’iniziativa è stata organizzata da Sogesid: presente con l’amministratore delegato Errico Stravato e il presidente Roberto Mantovanelli, la società “in house” del Ministero ha svolto nell’area lo studio di fattibilità, il progetto preliminare e quello definitivo, e la direzione dei lavori.
“A Micorosa – hanno affermato Pichetto e Gava – si chiude una pagina di inquinamento e se ne apre una di sviluppo. Il MASE è impegnato, qui come in tutti gli altri Siti d’Interesse Nazionale, per raggiungere risultati come questi e riportare sicurezza ambientale in tante zone del Paese. A Brindisi abbiamo visto un esempio di buona collaborazione tra pubblico e privato che determina un beneficio comune. Congratulazioni a Sogesid per il complesso ruolo svolto e per aver restituito un’area risanata alle comunità”.
La bonifica
Gli interventi di bonifica, del valore di poco più di 52 milioni di euro, hanno riguardato un’area di 84 ettari che, dopo essere stata per lungo tempo luogo di recapito e smaltimento di rifiuti industriali, è stata restituita al territorio di Brindisi e alla comunità locale grazie a un approfondito processo di risanamento ambientale. Il progetto, realizzato da un raggruppamento di imprese facente capo a Semataf S.r.l., rappresenta un esempio efficace di collaborazione pubblico-privato che ha visto Sogesid lavorare insieme a Eni Rewind S.p.A., con l’obiettivo di risanare un sito sensibile del litorale di Brindisi.
Come spiegato da Sogesid, a Micorosa è stato realizzato “il marginamento fisico dell’area attraverso una barriera idraulica di protezione delle acque sotterranee e l’impermeabilizzazione di oltre 50 ettari di corpo rifiuti”, con “l’emungimento e trattamento delle acque di falda”.
I commenti
L’importanza dell’opera è stata sottolineata proprio dall’AD di Sogesid Errico Stravato: “Oggi festeggiamo un evento importante per la regione Puglia e per l’Italia perché viene restituita un’area industriale che ha avuto una storia complicata a causa di tutto un deposito di materie plastiche in un periodo in cui non c’era controllo, sensibilità e la consapevolezza della loro pericolosità. Materiale che è stato contenuto, trattato e reso inerte, un’opera sinergica fra pubblico e privato, un coordinamento e un risultato armonici con Eni che era proprietaria di una parte di questi ettari, con la collaborazione di tutti gli enti, Comune, Regione, Ministero, autorità che avevano interesse ad esprimere pareri”.
Alla cerimonia hanno preso parte anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna, e la vicepresidente della Provincia di Brindisi, Antonella Vincenti. Presenti anche il parlamentare Mauro D’Attis (vicepresidente della Commissione Antimafia), l’amministratore delegato di ENI Rewind Paolo Grossi, e i tecnici impegnati nelle attività.
Proprio Emiliano ha sottolineato la bellezza di quello che ha chiamato “metodo”, ovvero la collaborazione piena fra soggetti pubblici e privati, auspicando di poterlo esportare per la risoluzione di casi analoghi.
Grossi ha rimarcato l’importanza di questa economia circolare: “È stata una sfida molto bella l’aver conciliato la tutela ambientale, lo sviluppo economico e la bonifica di Micorosa, perché tutto questo va visto in una prospettiva a lungo termine, magari anche negli altri 300 ettari di nostra proprietà già idonei, vincoli permettendo, per impianti di energia rinnovabile”.