Il Consorzio Italiano Compostatori (CIC) e Coldiretti hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per proporre norme e strumenti che rendano l’Italia un esempio positivo nella riduzione dell’inquinamento ambientale. Dal Gruppo di Lavoro insieme ad Anci e Ministeri all’introduzione di schemi schemi “user friendly” per i cittadini per aumentare la RD: l’obiettivo è incentivare il ritorno alla terra del compost di qualità proveniente dal riciclo della frazione organica.
Promuovere la conservazione e la valorizzazione dei suoli, nonché l’importanza del ritorno alla terra della sostanza organica prodotta dal riciclo dei rifiuti organici. Con l’obiettivo di rendere l’Italia campione della rigenerazione dei terreni Consorzio Italiano Compostatori (CIC) e Coldiretti hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che prevede la promozione e l’incoraggiamento delle buone pratiche ambientali a partire dalla corretta raccolta differenziata, per arrivare alla fornitura di strumenti e la stesura di norme a livello nazionale.
Tra le buone pratiche per difendere il suolo c’è infatti proprio la raccolta differenziata della frazione organica che viene trasformata in compost di qualità, da impiegare come fertilizzante naturale in grado di restituire sostanza organica alla terra e giocare un ruolo fondamentale nel contenimento delle emissioni. CIC e Coldiretti puntano quindi a supportare il raggiungimento dell’obiettivo del 65% di RD da parte delle amministrazioni attraverso l’estensione e il potenziamento su tutto il territorio nazionale della raccolta della frazione organica, incentivando l’introduzione di schemi “user friendly” per il cittadino con sistemi di raccolta efficienti in riferimento alla qualità merceologica del rifiuto, sistemi di tariffazione puntuale (PAYT) e periodiche campagne di comunicazione che sensibilizzino l’utente nel modo più efficace.
In questo senso è necessario anche lo sviluppo di un sistema di attento monitoraggio della qualità della Forsu, per facilitare così l’individuazione delle sostanze contaminanti e limitarle o eliminarle già a monte: è necessario – secondo CIC e Coldiretti – intervenire con criteri di penalità e premialità, proponendo la creazione di un sistema che incentivi le buone pratiche da parte dei cittadini.
A questo si aggiunge il finanziamento allo sviluppo dell’impiantistica, di adeguata qualità tecnologica, per il recupero dei rifiuti organici con la produzione di compost, anche previo trattamento di digestione anaerobica con produzione di biometano, accanto ad altre soluzioni innovative che possano accrescere l’utilizzo della frazione organica.
Scopo del protocollo è anche rafforzare la collaborazione tra la filiera agroalimentare e la filiera della raccolta differenziata e del recupero dei rifiuti organici, attraverso la definizione e la condivisione di criteri e di presidi che assicurino la sostenibilità del “ciclo della sostanza organica”, per favorire un reale e consistente impiego del compost di qualità in agricoltura.
A livello politico, per porre l’Italia all’avanguardia nelle iniziative per la rigenerazione dei suoli e il mantenimento della loro qualità nonché per il miglioramento e la codifica a monte dei sistemi di raccolta dei rifiuti organici, CIC e Coldiretti propongono la creazione di un Gruppo di Lavoro congiunto che – coinvolgendo alcuni dei principali operatori del settore, Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani, nonché i Ministeri dell’Agricoltura, dell’Ambiente e dell’Industria – porti alla stesura di una norma condivisa per garantire la salvaguardia del suolo.
CIC e Coldiretti si impegnano inoltre nella creazione di una Piattaforma per la Valorizzazione della Sostanza Organica per incentivare il ritorno alla terra del compost di qualità proveniente dal riciclo della frazione organica.
CIC e Coldiretti suggeriscono inoltre la promozione del riconoscimento del valore economico, sociale, ambientale, di ricerca e innovazione del circolo virtuoso del carbonio, intorno al quale al momento si sono sviluppati fenomeni di illegalità.
“Il suolo è una risorsa non rinnovabile ed è fondamentale per la produzione agricola di prodotti destinati all’alimentazione umana e animale”, dichiara Flavio Bizzoni, Presidente del CIC. “Per questo motivo abbiamo bisogno di pratiche rigenerative per arrestare il suo degrado e la perdita di fertilità: sebbene tutto ciò sia motivo di grande preoccupazione, né l’Unione Europea né il nostro Paese ad oggi hanno adottato univoche ed efficaci direttive politiche per la conservazione del suolo e delle sue componenti”.
“All’interno di un sistema di economia circolare sostenibile oltre a contrastare tutti i possibili fenomeni di illegalità è necessario – sostiene il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – arrivare a una norma condivisa sulla gestione del suolo oltre a promuovere strumenti all’interno della Pac (Politica agricola comunitaria) e degli accordi Climate Change e Horizon Future per un ritorno di risorse all’agricoltura per il mantenimento della qualità dei suoli, la decarbonizzazione e l’uso di prodotti biodegradabili”.
Per prevenire ulteriori danni all’ambiente, CIC e Coldiretti sottolineano infine l’importanza di creare strumenti che permettano la riduzione dell’inquinamento ambientale, incoraggiando parallelamente la produzione di energia da fonti rinnovabili. Questa proposta viene avanzata tenendo in considerazione che ciò porterebbe a un ritorno economico per gli agricoltori, nonché al più facile mantenimento della qualità dei suoli. Ripristinando la materia organica e utilizzando prodotti biodegradabili, inoltre, si otterrebbero effetti positivi sia per la fertilità che per la lotta contro la decarbonizzazione del suolo.