Dopo diversi anni d’abbandono, l’ex palazzo delle Poste, in viale Africa, sarà ufficialmente demolito. Ad annunciare la notizia è stato l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, dopo aver ricevuto la relazione tecnica sulle condizioni del fabbricato. La ditta che si è occupata delle opportune verifiche geologiche e geognostiche, oltre che ovviamente delle indagini antisismiche, ha, infatti, attestato come la corrosione della struttura non ne consenta il recupero e la ristrutturazione. Meglio, quindi, abbattere l’edificio e ricostruire da zero la nuova cittadella giudiziaria.
Al posto dell’ex palazzo delle poste sorgerà la nuova cittadella giudiziaria, fortemente voluta dalla magistratura catanese, costretta a oggi a dividersi tra diverse sedi. Il nuovo complesso si proporrà come una prosecuzione del futuro corso dei Martiri riqualificato, e sarà contraddistinto da spazi ampi, viali alberati, pareti in vetro e una nuova viabilità per l’intera zona.
“Venerdì abbiamo avuto un incontro – ha spiegato Falcone – e si è deciso di procedere alla demolizione. Abbiamo già incontrato il presidente Meliadò e il capo della Procura per metterli al corrente della relazione. Adesso entro la prima settimana di agosto completeremo il progetto ed entro agosto completeremo anche il progetto di demolizione“. Il termine stabilito per la demolizione del complesso sarà luglio 2020, mentre da quel momento in poi la ditta vincitrice dell’appalto avrà 24 mesi di tempo per realizzare la nuova struttura. Si punta, infatti, a consegnare i lavori e inaugurare la nuova cittadella giudiziaria entro la fine del mandato di Musumeci.
L’odissea dell’ex palazzo delle Poste è lunga e travagliata. Acquistato dal Comune con fondi del Ministero della Giustizia, è stato per anni abbandonato al degrado e all’incuria. L’idea originale, quella appunto di destinare l’edificio al Tribunale di Catania, era poi stata sostituita con quella di crearvi un hotel a 5 stelle. Ma l’opposizione dei giudici e dell’ordine degli avvocati ebbe la meglio, ritornando così al proposito di partenza. Oggi, finalmente, l’annosa questione sembrerebbe arrivata a un punto di svolta. Se i lavori procedessero in tempo e in regola, infatti, si andrebbe a riqualificare una zona della città abbandonata, anch’essa, da diverso tempo al degrado.