E sull’orso M49 in fuga per la libertà: “Mi piace chiamarlo Papillon, nessun bisogno di ammazzarlo”
I cambiamenti climatici, il ruolo dei giovani e la loro partecipazione ai grandi eventi internazionali, il rapporto tra ambiente e lavoro, il destino dell’orso M49. Sono alcuni dei temi trattati dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, intervistato questa mattina da Rainwes 24.
Rientrato appena ieri da New York, dove ha preso parte al Forum politico di alto livello HLPF per l’Agenda 2030, Costa ha voluto sottolineare che “Dinanzi all’Onu e all’Unione europea l’Italia si è caratterizzata come quel Paese che può dare veramente e istituzionalmente voce ai giovani. All’Onu, nei giorni scorsi a New York, ho rappresentato istituzionalmente l’intenzione che già dalla Cop 21 sul Mediterraneo che ospiteremo a Napoli il prossimo dicembre e che mette al centro il mare come luogo di pace e di sviluppo ambientale, sia previsto uno spazio per i giovani, non per l’ascolto ma per la partecipazione al momento decisionale. È questa la grande novità – ha aggiunto il ministro – che fino ad ora non era stata mai proposta: noi come Italia siamo andati a dire all’Onu ‘lo vogliamo fare’, e c’è stata un’apertura importante. Un passo che segna un pensiero nuovo: il grande impegno di affrontare il climate change coinvolgendo tutte le generazioni”.
Sempre sul tema dei cambiamenti climatici e della riduzione delle emissioni, Costa ha sottolineato che “A ottobre dello scorso anno, al Consiglio dei Ministri dell’Ambiente in Europa, votando per il taglio delle emissioni in atmosfera di gas climalteranti per contrastare il climate change l’Italia ha ottenuto un risultato stratosferico: il 37,5% di taglio delle emissioni in atmosfera. Un tassello – ha dichiarato il ministro – che era inimmaginabile e andava oltre l’accordo di Parigi. Adesso l’asticella si alza ulteriormente, e chiaramente l’Europa vuole imprimere una posizione di leadership mondiale a livello di tutela dell’ambiente, l’Italia già l’ha acquisita a livello di Unione europea, così come nelle Cop”.
Tra i temi di attualità trattati nel corso dell’intervista, il destino dell’orso M49: “La provincia autonoma di Trento, proprio per il suo statuto speciale, ha una legittimità a determinate scelte – ha affermato il ministro Costa – io non solo le sto osservando e sto reagendo dinanzi al Consiglio di Stato, ma entrando nelle vicende operative dico ‘non ammazzate’ l’orso M49. Tra l’altro non mi piace questa sigla, che sembra il nome di un’arma, preferisco chiamarlo orso Papillon, ricordando Steve MCQueen, perché la sua fuga per la libertà che non si arresta dinanzi a nulla. Ma al di là del nome, che ha anche un senso importante, la domanda è: c’è davvero la necessità di ammazzarlo? O Papillon sta facendo semplicemente quello che un orso deve fare, e cioè vivere la sua dimensione? Mettiamo quindi i termini di mitigazione del rapporto tra essere umano e orso – ha concluso Costa -, ma viviamo bene insieme perché si può, l’abbiamo fatto finora, continuiamo a farlo!”