Il 23 agosto scorso, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (Serie n. 197) l’atteso Decreto Ministeriale “CAM Strade”. Questo documento rappresenta la conclusione di un lungo percorso iniziato dieci anni fa, finalizzato alla redazione dello strumento di adozione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’affidamento del servizio di progettazione ed esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento delle infrastrutture stradali.
SITEB, Associazione Italiana Bitume Asfalto Strade ha seguito da vicino tutte le fasi di elaborazione del Decreto, mettendo in luce criticità e aspetti di dubbia applicabilità. L’Associazione ha mantenuto una posizione ferma sugli elementi chiave per il settore, con particolare riferimento alla gestione delle risorse secondarie non rinnovabili. Sebbene il percorso non sia stato privo di ostacoli, SITEB ritiene che i CAM Strade, anche nella loro versione attuale, possano rappresentare una significativa opportunità sia per le imprese che per le Stazioni Appaltanti Pubbliche, promuovendo l’applicazione concreta dei principi di sostenibilità ambientale.
Le disposizioni del Decreto Ministeriale n. 279 del 5 agosto 2024 entreranno pienamente in vigore a partire dal prossimo 21 dicembre. SITEB, in qualità di interlocutore privilegiato del settore, si impegna a monitorare e raccogliere eventuali criticità che emergeranno con le prime applicazioni del Decreto.
In occasione della prossima edizione di ASPHALTICA 2024, in programma dal 9 al 12 ottobre a BolognaFiere, verrà dedicato uno spazio di rilievo al tema dei CAM Strade. Il 12 ottobre, presso l’Agorà della manifestazione, è previsto un primo intervento informativo specifico in materia, volto a fornire una panoramica delle novità introdotte dal Decreto e delle implicazioni per il settore.
Il tema sarà inoltre oggetto di studio all’interno dei Gruppi di Lavoro SITEB, che lavoreranno per offrire agli associati le informazioni necessarie per la corretta applicazione dei criteri base e premianti previsti dai CAM Strade. L’obiettivo è quello di supportare le imprese nella transizione verso modelli operativi più sostenibili, in linea con le nuove normative ambientali.
Di seguito alcuni elementi salienti del documento CAM Infrastrutture.
CONTENUTO MATERIA RECUPERATA/RICICLATA/SOTTOPRODOTTO – sono definite delle soglie minime di contenuto in base alla destinazione (es. 70% corpo stradale, fondazione – 50% base misto cementato – 35% base, 30% binder, 15% usura, 10% drenante). Non è prevista una soglia massima di recupero del granulato di conglomerato (tesi strenuamente sostenuta da SITEB) tuttavia, oltre i limiti minimi riportati, il produttore dovrà predisporre una documentazione tecnico-scientifica per dimostrare la validità delle prestazioni finali del conglomerato bituminoso (materiali e impianti di produzione).
APPROCCIO LCA (Life Cycle Assessment) Le componenti oggetto di valutazione LCA sono: sottofondi, strati di fondazione strati della pavimentazione, per nuove costruzioni, solo strati della pavimentazione, per manutenzioni. In assenza di una regolamentazione specifica per i conglomerati bituminosi (PCR) il criterio appare di difficile applicazione e interpretazione.
MITIGAZIONE ISOLE DI CALORE – in ambito urbano è previsto che per nuove pavimentazioni si utilizzino materiali con elevata riflessione (SRI >20 per strade F e Fbis – SRI >29 per ciclabili, parcheggi, piazze percorsi pedonali). L’indice di riflessione è misurato tra 30 e 90 giorni dall’apertura al traffico.
DURATA DELLA PAVIMENTAZIONE – è stabilita la vita utile della strada in 20 anni mentre gli interventi di manutenzione superficiale in 5 anni.
TEMPERATURA DI POSA CB – per strade urbane e strade a distanza <1km da centri abitati la temperatura massima del CB deve essere di 120 °C e fuori dai centri abitati di 140 °C.
EMISSIONE ACUSTICA DELLE PAVIMENTAZIONI – è stabilito un valore massimo di emissività in base alle velocità con misurazione mediante CPX.
COMBUSTIBILE IMPIANTI DI PRODUZIONE CB – è previsto l’impiego di gas metano, o gas metano liquido o biometano o idrogeno o alla produzione di energia da pannelli fotovoltaici per alimentazione dei macchinari o per l’illuminazione, salvo assenza di almeno due impianti alimentati a gas ad una distanza non superiore a novanta minuti di trasporto.
MACCHINE OPERATRICI – sono definite le fasi di classificazione dei motori ed è previsto l’utilizzo di oli lubrificanti biodegradabili.