Anche l’Istituto Superiore per la Sanità, l’ASL e l’ISPRA tra gli attori che partecipano agli accordi con il Commissario Straordinario
Condividere la mole di conoscenze e competenze per il prosieguo degli interventi strutturali e non strutturali posti in essere per Taranto e l’area di Crisi Ambientale. Ma anche illustrare il percorso tecnico scientifico condiviso, implementato e integrato utile a definire, in termini di priorità, gli interventi futuri al completamento della bonifica; e comprendere come il sistema socio-ambientale-culturale risponde alla piattaforma di progettualità messe in campo per la Taranto futura. Sono alcuni degli obiettivi del tavolo tecnico “Valutazione d’impatto ambientale-sanitario della città di Taranto” svoltosi il 14 giugno 2019 a Caserta, quartier generale dell’Autorità di Distretto dell’Appennino Meridionale, guidato da Vera Corbelli, Commissario Straordinario della Bonifica di Taranto.
Un incontro tecnico scientifico con focus su modelli e tecniche innovative sulla bonifica in corso a Taranto al quale hanno preso parte tutti gli attori coinvolti nei progetti e nei processi di rigenerazione ambientale: il Ministero per l’Ambiente, l’ISPRA, l’ARPA Puglia, l’ASL di Taranto, l’Università di Bari, il Politecnico di Bari, il CNR, l’, esperti nazionali ed internazionali. Un lavoro i cui output confluiranno nell’incontro del prossimo 24 giugno a Taranto in occasione del Tavolo per il Contratto di Sviluppo, CIS.
Al centro delle riflessioni e dei numerosi contributi tecnico scientifici c’è stata anche la lettura e la condivisione dei dati emersi nel corso delle indagini svolte sul territorio tarantino e l’area SIN. Una mole notevole e complessa di informazioni, conoscenze e competenze incrociate su diversi piani di lettura, afferenti più discipline, studiate con un approccio olistico per la migliore comprensione dei fenomeni ambientali e del loro impatto sulla salute oltre che per adottare le tecniche e i modelli di intervento più appropriati a garantire il miglior risultato di efficacia degli interventi strutturali e non strutturali. L’accordo con Istituto Superiore della Sanità e con l’ISPRA sono tra le altre novità di cui si è parlato nel corso dei lavori e che si aggiungono agli oltre 35 accordi già stipulati dal Commissario Corbelli per la bonifica e la rigenerazione ambientale per Taranto, che hanno l’obiettivo di garantire la più ampia condivisione, favorire le sinergie e i migliori risultati.
“La grande mole di conoscenze e competenze tecnico scientifiche condivise ci mostra che già qualcosa è cambiato a Taranto ed è cambiato in meglio”, afferma Vera Corbelli, Commissario Straordinario per la Bonifica di Taranto -. “Oggi disponiamo di un lavoro di ricerca e di innovazione unico nel suo genere che rappresenta un pezzo fondamentale nella storia di rinascita di una città meravigliosa quale è Taranto. Il lavoro che insieme agli attori territoriali e nazionali, molto dei quali seduti oggi a questo tavolo, è stato portato avanti è sempre stato ispirato ad alcune parole chiave o valori. In primis la sostenibilità, poi la cooperazione pubblico – privata, l’innovazione, l’economia circolare e laboratorio in scala reale”.
Per Laura Mancini dell’Istituto Superiore per la Sanità il lavoro condiviso è un lavoro di straordinaria importanza, significativo tecnicamente e scientificamente cosa che si correla ad altre conoscenze e metodologie. Per Alfredo Pini, direttore generale dell’Ispra, il lavoro messo in campo dal Commissario non può dare spazio ad alcun equivoco perché si tratta di un lavoro notevole sul piano tecnico, scientifico e gestionale ed ampissimo. Un lavoro che risponde appieno alle necessità dell’Osservatorio per la salute e l’ambiente nato a valle dell’ultimo tavolo CIS dello scorso aprile, e che grazie alle conoscenze sviluppate, consente di mettere a sistema il bagaglio di informazioni disponibili per fornire contributi sul tema della sanità. Pini ha sottolineato che c’è stato un eccesso di attenzione tra emissioni in atmosfera e la condizione di salute della popolazione ma poco si è detto o scritto invece, su tutto il resto, su quanto la salute dell’uomo sia connessa all’acqua, al suolo e al sottosuolo.
Per Michele Conversano, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Taranto, per troppi anni la città di Taranto ha subito un saccheggio culturale in cui molti hanno preso e sottratto ai fini di studi e pubblicazioni, che però non sono confluiti in un approccio di ampio respiro e di sistema come quello predisposto dal Commissario e inclusivo in termini di conoscenze per le azioni future sia temporalmente che tecnicamente.
Al tavolo sono intervenuti fra gli altri il Angelo Tursi dell’Università di Bari che ha spiegato le indagini ecologiche condotte sul Mar Piccolo ed ha sottolineato la criticità di una perdita di contatto della gente, nel tempo, con il proprio territorio e dal valore ambiente, facendo riferimento alle pressioni antropiche e sottolineando che l’inquinamento rilevato non è solo di natura chimica. Vito Uricchio del CNR si è soffermato sull’utilizzo dell’innovazione e di tecnologie innovative impiegate nell’attuazione dei progetti pianificati e condivisi. Sono intervenuti fra gli altri i professori Cotecchia, Gentile, Pasqualini, Mossa, Gisonna e Mandolini.