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Bonifiche nella Terra dei Fuochi: avviati interventi su tre siti

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Dopo anni di attese si registra una svolta nella gestione delle bonifiche nella Terra dei Fuochi, una delle aree più martoriate dall’inquinamento in Italia. La recente riunione presso la Prefettura di Napoli, presieduta dal prefetto Michele di Bari, ha sancito l’avvio di interventi su tre siti emblematici: Agrimonda a Marigliano, l’ex Pozzi Ginori nell’Agro Caleno e Calabricito ad Acerra. Questi luoghi, simbolo della devastazione ambientale e sanitaria, rappresentano un primo passo concreto verso il recupero di un territorio ferito da decenni di incuria e criminalità.

Un passato di degrado, un futuro di riscatto

La Terra dei Fuochi è un’area tristemente nota per lo smaltimento illegale di rifiuti tossici e i conseguenti roghi incontrollati. Secondo i dati di ISPRA (aprile 2023), in Campania esistono ben 2.746 siti inquinati, record nazionale. Nonostante la gravità della situazione, gli interventi sono stati spesso tardivi o inesistenti.

Grazie al lavoro del Commissario nazionale alle discariche abusive, Giuseppe Vadalà, la bonifica entra finalmente in una fase operativa. I tre siti scelti rappresentano una combinazione di urgenza sanitaria, importanza simbolica e potenziale recupero ambientale.

I tre siti al centro delle bonifiche

  1. Agrimonda (Marigliano): Questa discarica è il risultato di un incendio devastante in un deposito di fitofarmaci avvenuto nel 1995. Dopo trent’anni, la falda acquifera locale continua a essere contaminata da pesticidi e sostanze cancerogene. Il ritardo nell’intervento ha causato un aumento dei rischi sanitari, come evidenziato dalla LILT e da studi coordinati dal professor Antonio Giordano. Ora, il sito sarà finalmente bonificato, rappresentando un sollievo per la comunità locale.
  2. Ex Pozzi Ginori (Agro Caleno): Definita dall’ex ministro Sergio Costa “la più grande discarica abusiva d’Europa”, quest’area è stata per anni ignorata. Grazie all’intervento del Prefetto di Bari e al supporto del Commissario Vadalà, si punta a restituire dignità a un territorio segnato dal degrado.
  3. Calabricito (Acerra): Situata nei pressi del sito archeologico della città osca di Suessola, questa discarica è un simbolo del traffico illecito di rifiuti tossici. Le analisi condotte in passato hanno rilevato livelli di diossina decine di migliaia di volte superiori ai limiti consentiti, con conseguenze devastanti per l’ambiente e la salute pubblica. Ora, dopo decenni di percolazione di veleni nelle campagne fertili di Acerra, si prevede un intervento decisivo.

Dal giugno 2024 a ottobre, i controlli nella Terra dei Fuochi hanno portato al sequestro di 55 attività commerciali e 114 veicoli, oltre a sanzioni amministrative per 2,6 milioni di euro. Sono stati denunciati 78 soggetti e spenti 384 roghi, con un calo del 9% rispetto all’anno precedente. Questi risultati testimoniano un’intensificazione delle attività di contrasto agli illeciti ambientali, ma non bastano per risolvere una crisi decennale.