
Novità dal tavolo istituzionale sulla gestione della bonifica e del risanamento del sito Itrec, l’impianto di trattamento e rifabbricazione elementi di combustibile di Rotondella, inattivo dal 1987. Il tavolo ha affrontato lo stato delle bonifiche, il sistema informativo territoriale e la caratterizzazione ambientale delle aree a valle del sito.
Il recente tavolo tecnico si è svolto nell’ambito dell’accordo istituzionale in essere tra la Regione Basilicata, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Basilicata (ARPAB), l’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA) e la Società Gestione Impianti Nucleari (SOGIN) per la gestione ambientale del sito ITREC di Rotondella.
Durante l’incontro sono stati affrontati tre aspetti principali: lo stato delle bonifiche, l’implementazione di un sistema informativo territoriale e la caratterizzazione ambientale delle aree a valle del sito. Al termine dell’incontro, ENEA e SOGIN hanno assunto impegni formali. In particolare, ENEA si è impegnata a potenziare l’infrastruttura di contenimento della contaminazione della falda acquifera attraverso l’installazione di ulteriori due barriere idrauliche.
Lo stato delle bonifiche
Il primo punto all’ordine del giorno prevedeva l’aggiornamento delle disposizioni di tutela della salute pubblica. In particolare, il provvedimento di blocco delle coltivazioni all’aperto in prossimità dell’Itrec, emanato il mese scorso a seguito del superamento delle soglie di contaminazione rilevato dall’ARPAB nelle zone ubicate nei pressi della Trisaia.
Alla luce di un’ampia e completa disamina dei dati ambientali disponibili, prodotti da Arpab, Enea e Sogin, l’Azienda sanitaria territoriale della Provincia di Matera ha ritenuto ampiamente superata l’indicazione relativa al divieto di coltivazione all’aperto di prodotti ortofrutticoli in tutto il territorio interessato, atteso che i livelli di contaminazione, meno estesi di quanto supposto, sono limitati soltanto ad alcune porzioni di falda acquifera superficiale.
Permane dunque il solo divieto di emungimento delle acque sotterranee a scopo irriguo ed idropotabile. L’intervento di bonifica della falda già in corso, ad opera di Enea, fa ritenere verosimile che entro breve possa essere rimosso anche il residuo divieto di emungimento della falda.
Il sistema informativo
L’elemento innovativo dell’accordo è rappresentato dal sistema informativo territoriale sviluppato da SOGIN, che integrerà circa 1.500 punti di rilevazione ambientale distribuiti nell’intera area. Questo sistema permetterà di monitorare in tempo reale i livelli di inquinamento del suolo, del sottosuolo e delle acque sotterranee, con i dati che confluiranno in un database centralizzato accessibile alle autorità locali, regionali e agli enti di controllo.
Questo accordo rappresenta un passo significativo nella gestione di un’area strategica per la Basilicata, con l’obiettivo di garantire maggiore chiarezza e trasparenza su una questione che si protrae da decenni. Il sindaco di Rotondella, Gianluca Palazzo, ha enfatizzato l’importanza della trasparenza nei confronti della collettività. Nei prossimi mesi è prevista la convocazione di un tavolo della trasparenza, organo consultivo che presenterà il calendario dettagliato degli interventi programmati.
La caratterizzazione ambientale
Terzo e ultimo punto all’ordine del giorno è stato l’aggiornamento della caratterizzazione ambientale delle aree a valle del sito Enea. Di fatto le attività di caratterizzazione della sola porzione di valle del sito Enea sono sospese dal mese di aprile 2024 in attesa che la Provincia di Matera completasse il procedimento di identificazione del responsabile della contaminazione, procedimento ex art. 244 dlgs 152/2006 che ha avviato recentemente (04.02.2025). In tale contesto, su sollecitazione dell’Assessore Mongiello, Sogin ha preso l’impegno, sentito il vertice aziendale, di valutare la ripresa delle attività di campionamento in aree che non sono strettamente di propria competenza, nell’attesa che la Provincia di Matera completi la sua istruttoria sulle responsabilità ambientali.
L’Itrec di Rotondella
L’Itrec, situato all’interno del Centro Ricerche ENEA Trisaia di Rotondella, è stato costruito tra il 1965 e il 1970 dal Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare (CNEN). Tra il 1969 e il 1971, l’impianto ha ricevuto 84 elementi di combustibile irraggiato uranio-torio provenienti dal reattore sperimentale Elk River (Minnesota), su cui sono state condotte ricerche per valutare la convenienza tecnico-economica del ciclo uranio-torio rispetto a quello uranio-plutonio. Le attività dell’impianto sono state interrotte nel 1987 a seguito del referendum sul nucleare, e dal 2003 la gestione è affidata a Sogin, con l’obiettivo di smantellare l’impianto e mettere in sicurezza i rifiuti radioattivi.
Il piano di smantellamento prevede diverse fasi, tra cui la bonifica della Fossa 7.1, la realizzazione dell’Impianto di Cementazione Prodotto Finito (ICPF), la sistemazione a secco del combustibile e il trattamento dei rifiuti solidi. Nel dicembre 2019 è stata completata la rimozione del “monolite” in cemento armato contenente rifiuti radioattivi, mentre proseguono le attività per la messa in sicurezza degli elementi di combustibile irraggiato e il trattamento dei rifiuti solidi prodotti durante l’esercizio e le attività di decommissioning.