Da qualche settimana sono iniziati i lavori di bonifica della vecchia discarica dell’Angitola, dove per decenni sono stati riversati rifiuti di ogni genere: si stimano 45mila metri cubi di rifiuti interrati tra gli anni ‘80 e ’90, quando la raccolta differenziata non esisteva e l’unica alternativa era il conferimento in discarica. Una montagna di spazzatura che si estende fino alla battigia vicina e quando arrivano le mareggiate finisce anche per essere erosa dall’acqua di mare che scava alla base dell’accumulo di rifiuti esponendoli alle intemperie.
Un disastro ambientale che si protrae da cinquant’anni e che ha portato non poche spese: il sito è stato infatti sanzionato dall’Unione europea e l’Italia paga multe salate nelle more della sua eliminazione. Da qui la decisione del commissario unico alle bonifiche, Giuseppe Vadalà, di correre ai ripari attraverso un progetto finanziato con 12 milioni di euro. (lacnews24.it)
Fino ad ora è stata completata la prima fase con la ricostruzione del litorale sabbioso. Le prime intense operazioni hanno portato all’eliminazione di un cumulo di rifiuti, mirando a restituire il litorale al suo stato originario. Nonostante le sfide incontrate a causa del cattivo tempo che minacciava di ritardare i lavori, gli operai della Serveco (ditta appaltatrice) hanno lavorato alacremente, permettendo così all’Italia di risparmiare 200mila euro: a tanto ammontava l’infrazione inflitta dall’UE per la procedura che pendeva sull’ex discarica. La scorsa settimana, il tenente colonnello Nino Tarantino, che fa capo alla struttura del commissario straordinario per le bonifiche nazionali e il generale Giuseppe Vadalà, hanno effettuato un sopralluogo per verificare lo stato dei luoghi e assicurarsi che tutto procedesse secondo il cronoprogramma. (gazzettadelsud.it).
La durata dell’intervento dovrebbe essere di 10 mesi, lo assicura Roberto Marangi, project manager della ditta appaltatrice.