Si è conclusa la gara per affidare i lavori di demolizione e bonifica di terreni del Sin Caffaro di Brescia. L’operazione è stata affidata in via provvisoria, in attesa di approvazione definitiva, al raggruppamento temporaneo di imprese formato da Greenthesis, Nico e Acr.
I primi lavori avranno inizio nel 2024 con una durata prevista di 5 anni, durante i quali si procederà con lo smantellamento dei capannoni e con la bonifica dei terreni. La falda sarà bonificata con un ulteriore bando. Il progetto infatti è stato diviso in due: prima il risanamento del suolo, poi la falda.
La storia della Caffaro parla di inquinamento fin dal 1906 quando la società avviò la produzione di energia elettrica ed elettrolitica di cloro e soda caustica. Nei primi anni Ottanta si iniziò a considerare la pericolosità dei rifiuti tossici delle produzioni Caffaro e il Comune di Brescia verificò il forte inquinamento da tetracloruro di carbonio di alcuni pozzi dell’acquedotto pubblico. La Caffaro interruppe la produzione di PCB nel 1984 e quella del cloro nel 1997 insieme all’impiego del mercurio. Dal 2003 il sito Caffaro è diventato SIN per la contaminazione delle acque superficiali, sotterranee e del suolo da diverse sostanze organiche clorurate persistenti (principalmente PCB, diossine e furani) e alcuni metalli pesanti (soprattutto mercurio e arsenico).
La sindaca Laura Castelletti si è espressa reputando il tanto atteso inizio dei lavori come un grande traguardo: “Oggi si aggiunge un altro, fondamentale, tassello che ci avvicina in modo decisivo alla bonifica del Sin Caffaro. La città attende da anni l’avvio di questa grande operazione e, finalmente, siamo giunti all’aggiudicazione provvisoria”.
Allo stesso modo l’Assessore all’Ambiente e Clima della Regione Lombardia Giorgio Maione ha parlato del suo impegno in ambito regionale per la buona riuscita del progetto: “In questi mesi ho voluto che il tavolo regionale sulla Caffaro fosse praticamente permanente. Le interlocuzioni con il Governo, con l’ex commissario Nova e il successore Fasano, con Arpa e con il Comune sono quotidiane. Grazie a questo metodo di lavoro siamo riusciti a trovare i fondi necessari per il bando. Sbloccare i lavori di bonifica è uno dei grandi obiettivi della Giunta Fontana e oggi possiamo registrare un significativo passo in avanti. Vogliamo che tutti i passaggi tecnici siano fatti nel miglior modo possibile perché la questione ha un altissimo valore ambientale per tutto il territorio bresciano e le procedure devono essere fatte bene, non solo velocemente”.
Fra gli altri è intervenuto anche Fabio Rolfi, leader dell’opposizione, che sembra aver quasi lanciato una sfida alla sindaca di Brescia affinché, al termine dei lavori di bonifica, si provveda a costituire un gruppo di lavoro che punti a elaborare un progetto sperimentale per la creazione di un bosco sull’area bonificata.