Fino al 12 giugno Bologna diventa la capitale mondiale delle tematiche ambientali. Una settimana che culminera’ con i lavori del G7 Ambiente 2017, e che prevede un contenitore di settanta eventi aperti alla partecipazione di tutti, preambolo dei lavori istituzionali che si apriranno domenica 11.
“In ambiente o si vince tutti o si perde tutti: la posizione americana è antistorica e sicuramente preoccupa. Da Bologna dobbiamo lanciare un messaggio unificante, non solo in merito alle posizioni americane, ma anche per quello che sta succedendo in Europa” ha detto il ministro Gian Luca Galletti. “A Parigi si erano presi degli impegni, gli americani e tutti gli altri Paesi del mondo, che erano determinanti per salvare il pianeta – ha aggiunto il ministro – noi italiani e gli europei, oltre alla stragrande maggioranza dei Paesi che hanno firmato l’accordo di Parigi, abbiamo rinnovato l’impegno e messo sul campo la disponibilità ad aumentare la propria virtuosità e le azioni, dando un bel segnale. Tocca a noi, anche a questo G7, capire cosa vogliono fare gli americani. A tutt’oggi hanno confermato la loro presenza: sarà il momento per capire se vogliono continuare verso l’impegno di Parigi, anche in forme diverse, oppure se c’è un disimpegno totale“. “Sono anche sicuro – ha proseguito il ministro – che saranno gli americani e le aziende americane a non seguire Trump, perché oggi le politiche economiche ambientali convengono e rendono più competitive le imprese. Le aziende devono rispondere agli azionisti che vogliono dividendi: per fare più dividendi oggi conviene seguire questo tipo di politica“.
“Abbiamo costruito il G7 Ambiente di Bologna partendo dai concetti di ecologia integrale e debito ambientale che papa Francesco ci ricorda nella enciclica Laudato si’. Non parleremo solo di economia, tecnologia e innovazione, ma anche della relazione fra degrado umano e degrado ambientale“: così il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti spiega l’evento che trasformerà Bologna nella capitale mondiale dell’ecologia nel prossimo fine settimana. E aggiunge: “Abbiamo chiamato banche e istituzioni per capire come intendiamo trasferire ai paesi poveri quei 100 miliardi di dollari all’anno che a Parigi ci siamo impegnati a versare dal 2020“. E poi “avremo un giorno di dialogo interreligioso. Chiameremo tutte le religioni per capire cosa ne pensano dei temi dell’ambiente. Al termine faremo una Carta di Bologna da consegnare ai ministri“.