Severa bocciatura da parte del ministero dell’Ambiente del tanto pompato e sbandierato Piano dei rifiuti della Regione Sicilia. Il giudizio del ministero è implacabile, e a tratti anche mortificante. Infatti, non solo si contestano a Musumeci, Pierobon e dirigenti dell’Assessorato la mancanza di linee guida e informazioni inutili, ma anche errori grammaticali. Nella relazione del ministero dell’Ambiente, composta da 40 cartelle, si legge: “Carenze nelle informazioni e nelle analisi tecniche fondamentali per valutare la sostenibilità del piano. E gran parte dei contenuti risultano inutili a tale scopo. Inoltre, importanti decisioni sulla chiusura del ciclo dei rifiuti sono rimandate a future valutazioni e non si comprende quale sia il percorso per raggiungere alti livelli di raccolta differenziata. Su questo aspetto, peraltro, i dati forniti dal governo Musumeci sono difformi rispetto a quelli forniti dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Mancano le linee guida, che non possono essere demandate agli enti locali, e non vi è traccia dei necessari termovalorizzatori”. E poi ancora “frasi di difficile comprensione, che utilizzano terminologie e definizioni che non trovano riscontro nel dettato normativo europeo e nazionale in materia di rifiuti. Ad esempio, “occhiutamente” o “coevamente”, così come la punteggiatura “prima del verbo” che non consente di capire “a quale soggetto si riferisca” o, addirittura “frasi insignificanti”.