Il sito dell’ex Bemberg di Gozzano, in provincia di Novara, è in condizioni gravi di inquinamento e la bonifica non può attendere oltre, va fatta entro agosto 2023. Lo impone un’ordinanza del Tar del Piemonte che arriva in risposta al ricorso presentato dall’amministratore giudiziario della società che ha acquistato l’area dell’ex azienda tessile dismessa dal 2009.
Il ricorso della società chiedeva la sospensione dell’ordinanza comunale che dava tre mesi di tempo per lo studio di caratterizzazione, la rimozione dei materiali, il piano di indagine e la rimozione dell’amianto. Un tempo insufficiente secondo il commissario nominato lo scorso febbraio. Il Tar di fatto concede altri tre mesi, ma non oltre, perché “il rischio di danno ambientale supera gli aspetti economici, che erano ben noti nella loro esatta entità alla società, acquirente da fallimento, avendo la stessa beneficiato di prezzo ridotto sull’esplicito ed assunto impegno di provvedere a bonifiche e sgomberi, tutti aspetti chiaramente individuati nell’aggiudicazione e quindi necessariamente già valutati dalla società”.
Il giudice cita anche la relazione dell’Arpa dello scorso 15 febbraio, da cui risulta “chiaramente esplicitato come l’area gravata da complesse e rilevanti problematiche, abbia oggettivamente visto aumentare i rischi ambientali anche a causa della lentezza delle operazioni di sgombero/bonifica”.
L’ordinanza fa inoltre riferimento ai tavoli tecnici dove ogni volta è stato promesso un cronoprogramma dei lavori sempre differito con l’effetto di rinviare continuamente la bonifica “in un contesto di acclarato deterioramento del contesto ambientale e dichiarata volontaria dilazione delle operazioni”.
È da ottobre 2021 che il Comune di Gozzano cerca di indurre la società responsabile ad avviare la pulizia dell’area senza ottenere collaborazione delle parti né tempistiche certe. Ora si dovrà finalmente procedere.