Da loro dipende il funzionamento di molte apparecchiature elettriche ed elettroniche ma in caso di cortocircuito o di danneggiamento possono incendiarsi. Sono le batterie al litio, sempre più presenti in moltissimi prodotti e spesso dimenticate nel delicato passaggio dal fine vita al riciclo.
Il prezzo del progresso e del comfort tecnologico ricade sul lavoro di chi è impegnato nel recupero dei componenti. Gli utensili elettrici (elettrodomestici ma anche smartphone, giocattoli, monopattini) sono complicati da riciclare per l’elevato rischio di incendio.
“Aziende come la nostra – racconta Giuseppe Piardi AD della multinazionale svedese STENA Recycling – hanno purtroppo già subito danni da casi come questi. Li abbiamo risolti in tempi brevi, grazie a investimenti nei sistemi necessari per garantire sicurezza ai dipendenti, alle comunità che ci ospitano e all’ambiente. La sicurezza dei nostri impianti è totale e siamo orgogliosi degli standard raggiunti. Ma tocca a noi pensare anche ai casi estremi, imprevedibili, che non dipendono dalle nostre attività”.
I momenti critici del riciclo RAEE con litio
Al momento dello scarico dei Raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) dai mezzi di trasporto e stoccaggio, nel caso in cui le batterie siano state rimosse o siano ancora correttamente alloggiate nei prodotti, non ci sono vere criticità. I problemi possono nascere quando le batterie sono sfuse o quando il prodotto è fortemente danneggiato e le batterie sono esposte.
Cosa fare per ridurre il rischio? “Solo nel 2020 abbiamo investito oltre 300.000€ in sistemi di sicurezza quali termocamere che misurano la temperatura del materiale, collegate in modo automatico a sistemi antincendio. Teniamo presidiata l’area anche con personale diretto lavorando in impianto su 3 turni lavorativi – prosegue Piardi – Ma è necessario che ciascuno faccia la propria parte, soprattutto per ridurre il rischio alla fonte, nelle altre fasi della filiera del riciclo, fuori dai nostri impianti”.
Le proposte di STENA Recycling
- Campagne di sensibilizzazione agli utenti perché le batterie rimovibili vengano gestite con il canale di raccolta delle batterie e non quello dei RAEE
- Più attenzione da parte dei gestori della raccolta perché aiutino il cittadino che sta conferendo i rifiuti
- Valutare la possibilità di raccogliere gli apparecchi a batteria in maniera separata, in modo tale che si riducano e circoscrivano i volumi dei rifiuti soggetti a questo rischio
- Migliorare la fase di trasporto intervenendo sulle unità di carico utilizzate.
Le regole del corretto riciclo
Caso 1: Batterie rimovibili anche senza utilizzo di utensili.
È necessario che l’utente rimuova la batteria prima di portare il RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) alle isole ecologiche, rendendolo così sicuro.
Durante la fase di raccolta queste batterie potrebbero staccarsi dall’apparecchiatura che in qualche modo le protegge e quindi essere danneggiate e/o andare in cortocircuito incendiandosi.
Le batterie stesse poi devono essere consegnate presso i centri di raccolta dove verranno prese in carico dai Sistemi di Raccolta dedicati, istituiti dai produttori
Caso 2: Prodotti con batterie non rimovibili dall’utente.
Vanno lasciate nel prodotto, senza alcuna manipolazione. In questo caso il prodotto fornisce una protezione alla batteria che limita il rischio di danneggiamento e cortocircuito.
Tutte queste attività hanno un impatto significativo sui costi operativi e diventa quindi necessario il supporto dei produttori e del sistema di norme che ancora presenta delle vulnerabilità.
“Per aiutare a costruire questa coscienza, da sempre STENA Recycling apre le porte ai cittadini perché possano con i propri occhi vedere quanto viene fatto e certificato da continui controlli per la sicurezza. Il sistema industriale delle economie circolari non solo protegge l’ambiente recuperando le risorse naturali contenute nei rifiuti ma produce un grande valore comune generando molti nuovi posti di lavoro, in totale armonia con i territori che ci ospitano. Allora ecco il nostro invito, venite a visitare i nostri impianti che, per il lavoro che fanno, in realtà, appartengono a tutti noi e al nostro futuro”.