Home Approfondimenti Bagnoli, quale rigenerazione senza una vera bonifica?

Bagnoli, quale rigenerazione senza una vera bonifica?

Il tema della rigenerazione urbana e ambientale che avrebbe dovuto e voluto essere argomento predominante per un’area di cotanta rilevanza qual è quella di Bagnoli, in questa esplorazione cronologica per il sito indagato, è passata in second’ordine, per cause di forza maggiore, ma ciononostante, la rassegna di quanto fattualmente accaduto, è stata innestata con la realtà della Ruhr, prodotto del più grande progetto di riconversione europeo, che ha consentito di procedere da un’economia fondata sull’industria pesante a un’economia fondata sulla cultura. L’idea di una disamina da approfondire sin dai primi del ‘900 è nata dal fatto che un excursus temporale avrebbe potuto agevolare, in chiave critica, la lettura di quella intelaiatura su cui è stato imbastito l’ordito, e così è iniziata la narrazione di questa storia che da oltre un secolo continua a dominare la scena. Com’è vero che l’intero Paese Italia è costellato di superfici similmente importanti al sito di Bagnoli, che necessitano di cure particolari e di risanamento, è anche fin troppo manifesto che, ad oggi, il nostro Stato non dispone di una mappa del disuso, ovvero di un censimento dei siti industriali in stato di abbandono. Al fine di avviare e realizzare il recupero di insediamenti e di aree industriali dismesse, per individuarne nuovi impieghi e destinazioni che fungano anche da volano per interventi importanti di rigenerazione urbana e di riqualificazione territoriale, innanzitutto occorre conoscerne l’esatta collocazione, non ignorarne la presenza è già un buon punto di partenza.

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