Il 28 marzo 2017 si è tenuto presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare il convegno di presentazione del decreto ministeriale n. 266/2016 sulle procedure autorizzative semplificate e i criteri operativi del compostaggio di comunità, organizzato dalla Direzione generale per i rifiuti e l’inquinamento in collaborazione con l’ENEA.
Un intenso programma di lavoro che ha visto l’intervento di 14 relatori, tra politici – l’Assessore alla sostenibilità ambientale del Comune di Roma Capitale – Giuseppina Montanari – e il Sindaco del Comune di Cuccaro Vetere, amministratori della Regione Sicilia e Campania, e tecnici, dell’ISPRA, ENEA, Fondazione IFEL, CIC e l’AIC, con il coordinamento del Vicepresidente del Comitato scientifico per il Piano Nazionale Prevenzione Rifiuti, che ha tenuto la platea gremita fino alla conclusione dell’evento.
Una prima occasione di confronto per dare risposta alle iniziali perplessità e esigenze informative sull’applicazione del decreto e sulle iniziative presenti e future per il finanziamento delle apparecchiature per il compostaggio di comunità (piccoli impianti di compostaggio).
Il decreto introduce una modalità innovativa per il trattamento della frazione organica, frazione che rappresenta il 35% della raccolta differenziata, in quanto l’attività di compostaggio è svolta collettivamente e autonomamente dalla utenze conferenti senza la necessità dell’intervento dell’azienda comunale di gestione dei rifiuti. Il decreto si struttura in quattro argomenti principali: l’autorizzazione all’esercizio e le condizioni di installazione dell’attrezzatura; la gestione dell’attività di compostaggio di comunità; l’utilizzo e caratteristiche del compost; la trasmissione dei dati. La massima capacità autorizzabile è di 130 tonnellate per anno corrispondente a circa 470 utenze o a circa 1030 abitanti.
Il nuovo intervento normativo sul trattamento del rifiuto organico può sortire benefici a tutti i livelli della gestione dei rifiuti urbani, dal cittadino con la potenziale riduzione della tassa, al Comune con l’incremento della raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti da gestire, allo Stato con il contributo al raggiungimento degli obiettivi di riciclaggio e di riduzione del conferimento dei rifiuti biodegradabili in discarica. Il compostaggio di comunità, inoltre, attraverso l’impegno diretto del cittadino, contribuisce ad eliminare eventuali pregiudizi nei confronti di questa modalità di trattamento ed all’incremento della sensibilità ambientale collettiva.