In cinque anni l’Italia ha bonificato 69 discariche abusive su 81 e le sanzioni Ue sono calate di 40 milioni di euro a semestre. Si tratta di 69 discariche che restituiscono alla collettività una superficie pari a 90 campi di calcio. Un risultato che riassume i cinque anni di lavoro del commissario unico per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale, il generale dell’Arma dei Carabinieri Giuseppe Vadalà.
“Dal 2017 a oggi sono stati bonificati o messi in sicurezza 69 siti, una media di 14 discariche l’anno. Undici sono in attesa di comunicazione formale da parte della Commissione europea per la chiusura della procedura di infrazione”. Lo ha affermato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto, intervenendo in video collegamento stamattina al convegno “Il modus operandi dell’Italia e dell’Arma dei Carabinieri per la bonifica delle discariche e la soluzione della crisi. Buone pratiche di attuazione per l’inquinamento zero”, in corso alla sala Spaak del Parlamento europeo, organizzato dal Commissario unico per la bonifica delle discariche, generale Giuseppe Vadalà, e dal parlamentare europeo Fabio Massimo Castaldo.
“Quello sulle procedure d’infrazione è un lavoro importante sia dal punto di vista operativo sulle eccessive risorse sprecate, sia reputazionale” ha dichiarato in videocollegamento il ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto. “La sanzione europea infatti – ha proseguito il ministro – è diminuita da 42.800.000 euro a semestre a 2.800.000 euro nel secondo semestre del 2022. In pratica, un risparmio complessivo di 80 milioni di euro all’anno a partire dal 2018”.
L’incontro ha posto l’attenzione sulla condivisione delle migliori pratiche, utilizzando il metodo operativo e i risultati ottenuti dalla task force dell’Arma dei Carabinieri, con l’obiettivo di innescare un processo di condivisione a livello europeo del valido iter attuato dall’Italia.
Il modello messo in pratica in 10 regioni italiane “rappresenta un modello di efficienza e qualità amministrativa“, che porterà il Paese a un futuro “senza discariche, facendo di tutti i rifiuti una risorsa”, è la promessa del ministro Pichetto Fratin: “Si basa sul supporto agli enti territoriali, sul coinvolgimento di una serie di competenze tecnico-legali specifiche in una task force e sull’impegno istituzionale forte, capace di governare procedimenti complessi in un contesto minacciato dalle infiltrazioni criminali”.
Ma soprattutto è un lavoro che potrebbe rappresentare una buona pratica da “esportare ad altri Stati membri in difficoltà, con esigenze simili all’Italia, per raggiungere l’obiettivo di inquinamento zero”, si augura l’organizzatore dell’evento al Parlamento Ue, l’eurodeputato del Movimento 5 Stelle Fabio Massimo Castaldo.
Nello sforzo di “dare una risposta concreta agli errori del passato e punire i crimini ambientali, per recuperare territori che pensavamo perduti per sempre”, l’eurodeputato italiano ha trovato la sponda del commissario per l’Ambiente, Virginijus Sinkevičius: “Abbiamo target ambiziosi con il Piano inquinamento zero” al 2050 e per questo motivo “è importante uno scambio tra gli Stati membri sulle migliori pratiche anche sul piano del riciclo e dello smaltimento dei rifiuti, come fatto dall’Italia e dall’Arma dei Carabinieri”.