L’Italia ha ospitato lo scorso 23 ottobre la prima Cop Giovani, il loro ruolo è fondamentale
Ha preso il via questa mattina a Napoli la Cop 21, la conferenza delle parti dei 21 Paesi, più l’Unione Europea, che si affacciano sul Mar Mediterraneo, Nord Africa e Medioriente compresi, e che darà vita alla Carta di Napoli. Al centro dell’appuntamento tutela della biodiversità, aree marine protette nazionali e transnazionali, marine litter, inquinamento e bioeconomy.
“Non solo dialoghi – ha spiegato il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa aprendo la Cop – ma distribuzione di impegni per contrastare le problematiche del Mediterraneo. L’Italia si è già fortemente impegnata, e porta al tavolo la legge Salvamare e il contrasto alle plastiche, poi c’è l’impegno supplementare con le aree marine protette, che vogliamo sviluppare ancora di più, e quello sulla biodiversità”. “Il Mediterraneo rappresenta la nostra casa comune, in cui le comunità hanno vissuto e prosperato per millenni e dalla cui salute dipendono le prospettive di benessere e pace per i nostri figli – ha affermato il Ministro – I dati che lo riguardano sono però allarmanti: negli ultimi anni abbiamo infatti avuto una riduzione delle specie e molte altre rischiano l’estinzione”.
Le principali minacce che stanno mettendo a rischio specie, habitat e interi ecosistemi del nostro patrimonio naturale sono l’effetto dell’impatto delle attività umane legate all’urbanizzazione, le specie invasive, l’inquinamento, la frammentazione e il consumo di suolo: “Questi dati ci impongono un cambiamento immediato a livello globale affinché le nostre risorse, i nostri ecosistemi, i nostri mari e oceani, possano essere maggiormente tutelati e protetti”.
Il Ministro ha quindi spiegato che la Cop 21 rappresenta un’opportunità unica per le Parti di promuovere la protezione del Mediterraneo e la sua biodiversità nei prossimi anni: “Desidero sottolineare la centralità della Convenzione di Barcellona, dei suoi protocolli, dei suoi centri specializzati e delle persone che la animano – ha affermato Costa – che sono il portato del nostro essere mediterranei, e che si trovano oggi ad agire in un quadro di crescenti difficoltà sul piano ambientale e geo-politico prima ancora”.
In particolare, Costa ha sottolineato la necessità di fare fronte comune per preservare il Mediterraneo dai cambiamenti climatici, con scelte ed azioni più ambiziose ed efficaci di contrasto e adattamento: “Dobbiamo lavorare tutti insieme anche per promuovere misure per limitare il marine litter e per il recupero dei rifiuti in mare – ha spiegato – anche con il coinvolgimento delle parti interessate e con una maggiore sensibilizzazione dei cittadini sul tema. In questo ambito, l’Italia ha approvato la Legge Salva Mare quale tassello fondamentale per il nostro progetto di liberare il mare dai rifiuti e dalla plastica”.
Nel suo intervento di apertura, il Ministro ha inoltre voluto sottolineare il ruolo importantissimo rivestito dai giovani, tra i quali “cresce l’interessate per la natura e per nuovi modelli di produzione e consumo più sostenibili”.
L’Italia, grazie alla collaborazione avviata con il Segretariato della Convenzione, ha organizzato la prima Cop Giovani, che si è tenuta a Napoli lo scorso 23 ottobre, “che ha visto insieme ragazzi della sponda Sud e Nord del mediterraneo discutere delle nuove sfide che ci attendono. L’Italia ed il Mediterraneo devono guardare a loro, alla comunità scientifica e agli operatori di settore che hanno un ruolo primario nel permettere alle nostre politiche di dare frutto”.
“Affrontare le grandi sfide ambientali è un dovere che ritengo dobbiamo tutti insieme assumerci affinché i giovani possano ereditare un mondo più sostenibile e culturalmente più ricettivo alle necessità dell’ambiente – ha aggiunto Costa – Anche per questo il Governo ha intrapreso il percorso del Green New Deal, per rafforzare uno sviluppo sostenibile e compatibile con le esigenze di tutela degli habitat e nello stesso temo implementare attraverso le Zone Economiche Ambientali una economia ecocompatibile”.
“È necessario avere target ambiziosi per i prossimi anni attraverso il dialogo e l’accordo di tutti gli attori in campo a livello mondiale – ha poi dichiarato il Ministro – in modo da promuovere politiche nazionali di efficienza delle risorse e basate sulla promozione degli obiettivi ambientali dell’Agenda 2030 e sulla crescita sostenibile dei Paesi”.
Infine, Costa ha affermato che dalla Cop 21 nascerà la ‘Carta di Napoli’, “un documento che metterà insieme tutela dell’ambiente e sviluppo economico”, accettando e rilanciando la sfida di una crescita commerciale coniugata al rispetto del mare.