Nel suo stand allestito al Meeting di Rimini, l’Eni mette in mostra la casa del futuro: un modellino basato sulle nuove tecnologie sviluppate nel campo delle rinnovabili. A illustrare il progetto all’Adnkronos è Luca Longo, del Centro Ricerche per le energie rinnovabili e l’ambiente.
“Siamo qui con Eni per presentare due progetti per la cattura dell’energia solare e di quella elettrica, integrati all’interno degli edifici. Da una parte – spiega – pannelli solari organici: lastre di materiale trasparente su cui sono stampati degli inchiostri in grado di catturare la luce visibile e produrre energia elettrica. E dall’altra concertatori solari luminescenti: lastre che catturano la luce visibile e la trasmettono sui bordi. Se sui bordi si mettono dei pannelli solari, si produce energia elettrica“.
Longo mostra il funzionamento del modellino di un edificio autosufficiente dal punto di vista energetico, “dove abbiamo concertatori solari luminescenti e pannelli solari organici. Nonostante l’edificio abbia numerosi piani e quindi non possa essere autosufficiente solo grazie ai pannelli al silicio posti sul tetto, noi abbiamo rivestito l’intera struttura del modello con pannelli in grado di lavorare dall’alba al tramonto in condizioni di luce diffusa“, sottolinea il ricercatore.
“Un altro esempio applicativo – prosegue – sono le barriere anti-rumore” in cui le due tecnologie “sono in grado di produrre energia sufficiente a illuminare il tratto di strada in cui si trovano”.
L’ultima novità targata Eni “è una serra solare con un pannello solare che ha la proprietà di non ostacolare la fotosintesi clorofilliana delle piante. Quindi – conclude Longo – riesce a produrre energia elettrica anche se sotto ci sono delle piante che vivono e crescono“.