Si partirà con i manufatti di Seveso e Barlassina
Stanno per essere buttate giù le tredici torri piezometriche della Brianza e lo skyline del Monzese sta per assumere un nuovo aspetto. È ai blocchi di partenza infatti l’operazione di demolizione dei manufatti che ospitavano i serbatoi pensili degli acquedotti, ormai in disuso dopo il superamento dei sistemi di pompaggio con metodi più moderni ed efficaci.
I primi tre serbatoi pensili destinati a scomparire dallo skyline brianzolo, sono concentrati nella fascia delle Groane. Attorno al 20 giugno, a Seveso, scatteranno i lavori per l’abbattimento del serbatoio pensile di via Monte Bianco-via Cenisio. Poi toccherà a quello di via Trento e Trieste. Il manufatto di Barlassina, in via Rossini, completerà il primo step degli interventi calendarizzati per il 2019, mentre il termine per il completamento dell’intera operazione è fissato entro il 2023.
“Siamo soddisfatti di passare dalle parole ai fatti, dando corso a quest’importante operazione sulla quale c’è pieno accordo sia con l’ATO di Monza e Brianza, sia con i Comuni coinvolti. In genere, i lavori che eseguiamo sono “poco visibili” perché riguardano infrastrutture interrate. Questi interventi rappresentano invece delle belle occasioni per osservare da vicino il nostro impegno quotidiano sul territorio e per il territorio, liberando spazi da ripensare anche in chiave di riqualificazione urbana” ha spiegato il Presidente e Ad di BrianzAcque, Enrico Boerci.
I lavori di demolizione
Le torri dell’acquedotto saranno rase al suolo utilizzando la tecnica meccanica più tradizionale con il taglio a blocchi della struttura partendo dalla sommità dell’edificio, adeguatamente ingabbiato e protetto da un ponteggio. Una volta a terra, le porzioni di materiali asportate non verranno disintegrate in loco, ma trasferite in luoghi idonei per la riduzione in macerie e il successivo smaltimento.
A Seveso, le due superfici “liberate” dalla presenza dei serbatoi, resteranno in gestione a BrianzAcque e saranno sistemate a verde. In via Trento e Trieste, l’area risulterà completamente sgombra mentre, in via Monte Bianco, resterà in piedi il piccolo edificio attualmente alla base della torre dove sono alloggiate le apparecchiature tecnologiche necessarie al funzionamento e alla gestione del pozzo esistente. A Barlassina, invece, l’area in via Rossini, una volta smantellata, verrà restituita al Comune, che ne è proprietario.
Dopo la demolizione delle tre torri in programma per quest’anno, nel 2020 ne verranno distrutte altre quattro e altrettante nel 2021/2022. I manufatti destinati a scomparire si trovano a Agrate Brianza (via don Minzoni); Bovisio Masciago (via Roma); Lentate sul Seveso (via Asiago); Muggiò (via Battisti); Varedo (via Tommaseo e Piazza Biraghi, Cogliate (piazza papa Giovanni XXIII°) e Vimercate (Via Motta, Tasso e Villanova).