Sono state risolte tutte le riserve sul bando per la bonifica della falda nelle aree Sin e Sir di Massa Carrara. Sogesid ha pubblicato il decreto di aggiudicazione della gara, del valore di circa 9,7 milioni di euro (IVA e altri oneri esclusi). Si tratta del risanamento della falda delle aree Sin e Sir nella zona industriale. I lavori sono stati assegnati a una RTI composto da Atp Srl (mandataria al 59,9%), Htr Bonifiche Srl (mandante con una quota del 16,9%), Ecofast Sistema Srl (mandante con una quota del 21,1%) e Seipa Srl (mandante al 2,1%). L’importo finale di aggiudicazione è di 7,42 milioni di euro.
I tempi prolungati hanno richiesto una proroga di un anno dal Ministero dell’Ambiente per l’avvio dei lavori di bonifica della falda. Il progetto, finanziato dalla Regione Toscana con 12 milioni di euro, prevede la realizzazione di quattro barriere idrauliche su ex Farmoplant, Rumianca, Italiana Coke e Ferroleghe, oltre a un impianto di trattamento a doppio filtro.
I tempi e le fasi successive sono stati confermati: entro 150 giorni dalla stipula del contratto e dall’affidamento dei lavori, la società appaltatrice dovrà sviluppare la progettazione esecutiva. Dopo l’approvazione di questa, ci saranno 16 mesi di lavori, seguiti da 3 mesi di avviamento dell’impianto di trattamento delle acque di falda, che sarà dotato di due linee con filtri. Il collaudo durerà oltre sei mesi. Se le economie di gara lo permetteranno, si valuterà la durata della gestione dell’impianto e il monitoraggio dell’efficacia degli interventi per 5 anni. Attualmente, si prevede un risparmio superiore ai 2 milioni di euro.
La gara
Alla gara hanno partecipato altre tre concorrenti: un RTI composto da Acr di Reggiani Albertino Spa con Mosaico Tecnologie Ambiente e Industrie, Infratech Consorzio Stabile, e un RTI formato da Reale Scarl Consorzio Stabile con Alak. La procedura di gara, pubblicata a fine dicembre dello scorso anno, ha avuto una scadenza per la presentazione delle offerte fissata al 20 febbraio, con quattro proposte ricevute.
Dopo la metà di marzo, tutte le proposte sono state ammesse alla valutazione tecnica ed economica. A inizio maggio, la prima graduatoria indicava già l’assegnazione al raggruppamento guidato da Atp Srl, con uno scarto minimo di punteggio sulla seconda classificata, Reale Scarl. Il Responsabile unico del procedimento di gara ha richiesto ulteriori chiarimenti sull’offerta tecnica dell’aggiudicatario provvisorio, che sono stati valutati positivamente. Il 18 luglio, la commissione giudicatrice ha chiuso il sub procedimento di verifica dell’anomalia dell’offerta, sciogliendo tutte le riserve.
I lavori di bonifica
Considerando i tempi necessari per le procedure di avvio dei lavori, i cantieri dovrebbero entrare in attività dal prossimo novembre. La Regione finanzierà il progetto, avendo recentemente ripristinato 12 milioni di euro per la bonifica dell’acquifero, dopo aver revocato i 21 milioni precedentemente stanziati a causa della scadenza del termine per l’appalto, avvenuta il 31 dicembre 2022.
Il progetto definitivo, elaborato da Sogesid, prevede la creazione di un grande impianto per il trattamento delle acque di falda presso l’area del depuratore Lavello 2, ex Cersam, che appartiene al Comune di Massa e viene gestito da Gaia. Quest’impianto riceverà le acque provenienti dalle quattro aree più contaminate del Sin/Sir, ognuna delle quali sarà dotata di una barriera idraulica.
Il piano prevede la riattivazione e l’ampliamento dei 12 pozzi-barriera dell’ex Ferroleghe (inattivi dal 2011), con l’aggiunta di 5 nuovi pozzi; la creazione di 8 pozzi supplementari nell’ex Rumianca/Enichem; l’isolamento idraulico del lotto 1 dell’ex Italiana Coke con 5 nuovi pozzi; e la costruzione di 3 linee di barriera nell’ex Farmoplant. In totale, saranno installati 17 nuovi pozzi, che si aggiungono ai 6 già gestiti da Edison Spa (ex Montedison).
Le barriere idrauliche estrarranno fino a 5.592 metri cubi d’acqua al giorno, che verrà convogliata tramite tubazioni al depuratore Lavello 2 per essere trattata nel nuovo impianto, dotato di moduli specifici. Un filtro sarà dedicato all’eliminazione del cromo VI proveniente dall’ex Ferroleghe, mentre un altro sistema, chiamato Eni.Farmo.Coke e suddiviso in due linee, si occuperà delle acque provenienti dalle altre tre aree contaminate. Una volta trattate, le acque depurate verranno scaricate nel fosso Lavello.