Si è svolto il 21 e 22 novembre a Madrid il “Workshop on air quality policy implementation related to ozone”, organizzato dalla Commissione Europea in collaborazione con il Ministry for the Ecological Transition spagnolo e l’Institut National de l’Environnement Industriel et des Risques (INERIS) francese.
Alla due giorni – che rientra nell’ambito del programma TAIEX-EIR Peer 2 Peer – Guido Lanzani di ARPA Lombardia, in collaborazione con Regione Lombardia, ha presentato un intervento sulla situazione dell’ozono in regione e i risultati previsti grazie alle misure del PRIA, il piano regionale di azioni contro l’inquinamento atmosferico, dal titolo “Analysis and perspectives of ozone pollution in Lombardia Region” . Cristina Leonardi, del Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con Giorgio Cattani, di Ispra, ha presentato una valutazione dei trend italiani nel periodo 2003-2017 e di quelli previsti grazie all’implementazione della direttiva NECD (National Emission Ceilings Directive), dal titolo “Surface ozon concentration trends in Italy (2003-2017) and possible scenarios with the implementation of NECD”. Ha inoltre descritto le modalità di informazione nel corso di episodi acuti durante il periodo estivo in Italia.
Tra le conclusioni dell’incontro è emerso come in Europa, a fronte di una riduzione significativa dei principali precursori dell’ozono (cioè degli ossidi di azoto e dei composti organici volatili), si sia registrata una riduzione nei picchi massimi raggiunti ma anche una sostanziale stabilità nei valori medi e dei superamenti dei target previsti dalla normativa per la protezione della salute e della vegetazione.
È anche risultato evidente come, vista la natura secondaria di questo inquinante e la complessità dei fenomeni in gioco, per ridurre le concentrazioni di ozono sia davvero necessaria una strategia integrata che coinvolga tutti i livelli istituzionali, a partire da quella continentale: interventi esclusivamente locali possono infatti produrre soltanto risultati limitati.
Il workshop – al quale hanno partecipato rappresentanti della Commissione Europea, di Spagna, Francia, Danimarca, Germania, Grecia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Portogallo, Romania, Slovacchia, Svezia, Olanda, Regno Unito, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, repubblica Ceca, Cipro ed Irlanda, oltre che di Arpa Emilia Romagna e della Regione Lazio – è stato un’opportunità di confronto tra esperti del settore per individuare le migliori strategie di riduzione delle concentrazioni a cui la popolazione e la vegetazione possono essere esposte.