Un futuro a impatto climatico zero. È quello che la Commissione europea intende realizzare entro il 2050 investendo in soluzioni tecnologiche realistiche e intervenendo nella politica industriale, nella finanza e nella ricerca.
La Commissione europea presenta una visione strategica di lungo termine per un’economia prospera, moderna, competitiva e a impatto climatico zero entro il 2050.
Strategia che evidenzia come l’Europa possa avere un ruolo guida per conseguire un impatto climatico zero, investendo in soluzioni tecnologiche realistiche, coinvolgendo i cittadini e armonizzando gli interventi in settori fondamentali, quali la politica industriale, la finanza o la ricerca, garantendo nel contempo equità sociale per una transizione giusta.
Cosa prevede la strategia UE per zero emissioni al 2050
La visione della Commissione per un futuro a impatto climatico zero copre quasi tutte le politiche dell’UE ed è in linea con l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di mantenere l’aumento di temperatura ben al di sotto di 2 gradi centigradi. Perché l’UE possa mantenere un ruolo guida in materia di impatto climatico zero, tale obiettivo deve essere conseguito entro il 2050.
Il fine della strategia di lungo termine non è quello di fissare obiettivi ma di creare una visione e una strada da percorrere attraverso una progettazione conseguente, ispirando portatori di interessi, ricercatori, imprenditori e cittadini a sviluppare industrie nuove e innovative, imprese e posti di lavoro associati.
La strategia esamina il ventaglio di opzioni a disposizione degli Stati membri, delle imprese e dei cittadini e il modo in cui queste opzioni possono concorrere a modernizzare la nostra economia e migliorare la qualità della vita degli europei.
Essa mira ad assicurare che la transizione sia socialmente equa e rafforzi la competitività dell’economia e dell’industria dell’UE sui mercati mondiali, garantendo posti di lavoro di alta qualità e una crescita sostenibile in Europa, contribuendo al contempo ad affrontare altri aspetti ambientali problematici, come la qualità dell’aria e la perdita della biodiversità.
La strada verso un’economia a impatto climatico zero richiede di intervenire congiuntamente in sette ambiti strategici:
- efficienza energetica;
- diffusione delle energie rinnovabili;
- mobilità pulita, sicura e connessa;
- competitività industriale e economia circolare;
- infrastrutture e interconnessioni;
- bioeconomia e pozzi naturali di assorbimento del carbonio;
- cattura e stoccaggio del carbonio per ridurre le emissioni rimanenti.
Le prossime tappe
Entro fine anno gli Stati membri presenteranno alla Commissione europea i rispettivi progetti di piani nazionali per il clima e l’energia, fondamentali per conseguire gli obiettivi al 2030 e che dovrebbero essere lungimiranti e rientrare nella strategia a lungo termine dell’UE.
Inoltre un numero crescente di Regioni, Comuni e associazioni imprenditoriali stanno elaborando una loro visione per il 2050, arricchendo il dibattito e contribuendo a definire la risposta dell’Europa alla sfida mondiale dei cambiamenti climatici.
A livello internazionale, nei prossimi anni l’Unione dovrebbe ampliare e rafforzare la cooperazione con i propri partner, in modo che tutte le parti dell’Accordo di Parigi elaborino e presentino entro il 2020 le rispettive strategie nazionali a orizzonte 2050 alla luce della recente relazione speciale dell’IPCC sull’innalzamento di 1,5 gradi della temperatura.
Commenti
Il commissario responsabile per l’Unione dell’energia Maros Segfcovic dichiara: “Non è possibile vivere in sicurezza su un pianeta in cui il clima è fuori controllo. Ma ciò non significa che per ridurre le emissioni dovremo ridurre anche il livello di vita degli europei. Negli ultimi anni abbiamo dimostrato come sia possibile ridurre le emissioni, creando al contempo ricchezza e nuovi posti di lavoro di qualità a livello locale e migliorando la qualità della vita dei cittadini. È inevitabile che l’Europa continui a trasformarsi. La nostra strategia dimostra ora che è realistico rendere l’Europa prospera e a impatto climatico zero entro il 2050, senza lasciare indietro nessun cittadino o regione europea”.
“L’UE ha già avviato la modernizzazione e la trasformazione necessarie per giungere a un’economia a impatto climatico zero. Ma oggi compiamo un ulteriore passo in avanti, presentando una strategia che dovrebbe rendere l’Europa la prima grande economia mondiale a impatto climatico zero entro il 2050”, sottolinea il commissario per l’Azione per il clima e l’energia Miguel Arias Cañete. “L’impatto climatico zero è necessario, possibile e nell’interesse dell’Europa. È necessario per conseguire gli obiettivi di lungo termine in materia di temperatura previsti dall’accordo di Parigi. È possibile grazie alle tecnologie attuali e a quelle di prossima diffusione. Ed è nell’interesse dell’Europa mettere fine alla spesa per le importazioni di combustibili fossili e investire per migliorare significativamente le condizioni di vita quotidiana degli europei. Nessun cittadino e nessuna Regione europea devono essere lasciati indietro. L’UE garantirà il suo sostegno alle persone maggiormente colpite dalla transizione, in modo che tutti siano pronti ad adeguarsi alle nuove esigenze di un’economia a impatto climatico zero”.
Violeta Bulc, commissaria per i Trasporti, commenta: “Tutti i modi di trasporto dovrebbero contribuire alla decarbonizzazione del nostro sistema di mobilità, per conseguire l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050. A tal fine è necessario un sistema con veicoli a basse o zero emissioni, un forte aumento della capacità della rete ferroviaria e un’organizzazione molto più efficiente del sistema dei trasporti basata sulla digitalizzazione; incentivi per modificare i comportamenti; combustibili alternativi e un’infrastruttura intelligente; e impegni assunti a livello globale, il tutto sostenuto da innovazione e investimenti”.