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Da vivaio a discarica abusiva di rifiuti. Sequestro del Noe ad Alessandria

Da vivaio a discarica abusiva di rifiuti, sequestro dei carabinieri del Noe in provincia di Alessandria. La vasta campagna di contrasto al fenomeno degli incendi di rifiuti attraverso la ricerca ed il sequestro di capannoni adibiti a discarica abusiva nel territorio, coordinata dal Comando Carabinieri per la Tutela Ambientale con il concorso delle varie componenti dell’Arma territoriale, ha consentito di individuare un ennesimo sito destinato allo stoccaggio illecito di rifiuti.

I Carabinieri del NOE di Alessandria, infatti, ad esito di mirate verifiche sul territorio di competenza, nel corso della mattinata hanno proceduto al controllo di un’area un tempo sede di impresa dedita alle coltivazioni floreali, ora inattiva in quanto sottoposta anni addietro a procedura di fallimento. L’ispezione, svolta con il supporto dei Carabinieri della Stazione di Castellazzo Bormida, ha subito riservato ai militari una triste realtà: quello che un tempo rappresentava il regno delle eccellenze della natura, con un complesso di serre che si estende per circa ventimila metri quadrati, è divenuto una vasta area in stato di abbandono, dove sono stati illecitamente stoccati rifiuti plastici di varia natura, alcuni dei quali derivanti dalla precedente attività ormai conclusa, mentre la gran parte è composta da imballati in “cubi” di circa 2 metri, che provengono da attività professionale di selezione delle plastiche.

«Il costante controllo del territorio nazionale ad opera dei carabinieri del Noe – spiega il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – ha bloccato l’ennesimo scempio ambientale. Un segnale concreto, chi si rende responsabile di questi reati, non rimarrà impunito».

I rifiuti in questione sono stati collocati prevalentemente all’interno delle serre precedentemente utilizzate per coltivare i fiori, in parte esposti alle intemperie ed a diretto contatto con il terreno, e posizionati in maniera tale da risultare celati alla visione dall’esterno dell’area.

L’area ed i rifiuti, stimati in circa 70 metri cubi, sono stati sottoposti a sequestro a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Alessandria, mentre i proprietari dei terreni interessati dovranno rispondere dei reati ambientali di gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi e deposito incontrollato.