Esercito a presidiare i siti di lavorazione dei rifiuti a rischio di incendi dolosi, rafforzamento delle attività di intelligence e repressione, definizione delle competenze. A Caserta firmeranno il premier Conte, sette ministri e il governatore della Campania
“Piano d’azione sulla Terra dei Fuochi”: si chiama così il documento che il premier Conte e sette ministri (fra i quali i due vicepremier) firmeranno alla Prefettura di Caserta insieme con il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. “È un piano d’azione, non è un protocollo d’intesa, un accordo di programma. È una cosa che mostra i muscoli dello Stato in tutte le sue declinazioni”, ha commentato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa (M5S), che da generale della Forestale campana indagò sulle discariche della camorra e che oggi è il “padre” del documento. Presidio, intelligence e repressione Il piano prevede che l’esercito vada immediatamente a presidiare quei siti di lavorazione dei rifiuti che, secondo le prefetture di Napoli e Caserta, sono a rischio di incendi dolosi. Cento carabinieri esperti in indagini ambientali saranno distaccati sul territorio per rafforzare l’attività di intelligence e repressione. Il progetto prevede una definizione chiara delle competenze dei vari organi dello Stato (forze dell’ordine, vigili del fuoco, Asl) e di come devono rapportarsi fra di loro per evitare incomprensioni e contrasti. Migliore coordinamento “Sapere e indicare in una sorta di coordinamento completo chi fa cosa – ha spiegato Costa – Il cittadino deve sapere in ogni momento che, se accade una cosa, avrà delle risposte e da chi. E coloro che rappresentano la pubblica amministrazione devono sapere come colloquiare fra di loro”. Nel Piano vengono date scadenze precise su quando si devono effettuare le attività di monitoraggio dell’aria, del terreno, delle produzioni agricole. Coinvolti medici e pediatri A Caserta ci sarà anche il presidente della Regione perché il Piano coinvolge i medici di base e i pediatri. “Loro sono le prime sentinelle della salute – ha commentato Costa – Noi vogliamo che questi medici pediatri e di base siano presenti in questo grande coordinamento”.