Venerdì 16 febbraio – in occasione dell’anniversario dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto che come ogni anno il Kyoto Club vuole celebrare – presenteremo Il rapporto MobilitAria 2018 che offre un quadro complessivo dell’andamento della qualità dell’aria e della mobilità urbana nelle principali 14 città italiane nel decennio 2006-2016. Lo studio realizzato grazie al lavoro del CNR-IIA (Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto sull’Inquinamento Atmosferico) ha preso a riferimento l’area comunale di ogni Città Metropolitana: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia.
Sono stati raccolti i dati delle 14 città sulla qualità dell’aria, sulla mobilità urbana incrociandoli con i principali provvedimenti ed azioni realizzate dalle Amministrazioni Comunali, gli strumenti adottati (PUT, PUM, PUMS). Sono state elaborate le tendenze, indici, percentuali e grafici, per consentire una valutazione degli andamenti nel decennio, poter comparare i dati delle città (tendendo conto delle rilevanti differenze) e registrare le ultime novità del 2017.
Ma sulla mobilità, il trasporto pubblico locale, competenze squisitamente comunali, servirebbero anche politiche nazionali, una cornice in cui inserirle per assicurare il diritto alla mobilità di tutti e la difesa della salute dei cittadini messa a rischio dall’inquinamento. Allora abbiamo voluto realizzare anche una ricognizione dei principali provvedimenti nazionali 2006-2016 nel campo della mobilità su investimenti, regole e servizi; una valutazione sulle tendenze in atto su trasporti ed emissioni di CO2 con gli obiettivi di riduzione fissati dagli accordi internazionali ed europei; una valutazione sui Piani di qualità dell’aria delle Regioni di nuova generazione: la sfida necessaria a livello europeo su emissioni dei veicoli e gas serra. Il rapporto si chiude con le 12 proposte per agire in modo più deciso ed a scala metropolitana per la mobilità sostenibile.
Non va dimenticato che la Commissione Europea ha avviato da tempo una procedura di infrazione contro Il Governo Italiano relativamente ai superamenti di NO2 e PM10. Proprio in questi giorni il Commissario Europeo per l’Ambiente Karmenu Vella ha inviato un ultimatum al Governo Italiano intimandolo di prendere le adeguate misure per la riduzione dei due inquinanti altrimenti “la Commissione Europea procederà al passaggio successivo della procedura di infrazione con il deferimento alla Corte di Giustizia”.
Qualità dell’aria e mobilità urbana
Dal Rapporto emerge che sebbene negli anni 2006-2016 si riscontri un miglioramento diffuso della qualità dell’aria con una lieve riduzione della media delle concentrazioni annuali, le città sono ancora caratterizzate da livelli di concentrazione e superamenti superiori ai limiti fissati per l’NO2, il PM10 e il PM2,5: gli inquinanti che hanno una più stretta correlazione con le emissioni dei veicoli. In particolare il numero dei superamenti del PM10 del valore limite giornaliero la situazione appare più critica soprattutto per Milano, Torino, Venezia.
Per la mobilità urbana tra il 2006-2016 c’è stato un impegno reale per la mobilità sostenibile delle grandi città italiane e quando si è intervenuto in modo deciso i risultati non sono mancati. Ma la situazione è assai disomogenea e le città del Sud che debbono recuperare molto terreno. E infatti nella ripartizione modale, cioè come si spostano ogni giorno i cittadini/e, risulta che le città in cui si usa di più l’automobile sono Cagliari (78%), Reggio Calabria (76%), Catania e Messina (68%); mentre le più virtuose sono al nord: Genova (33%), Milano e Venezia (35%), Firenze (41%). Al sud, forse a sorpresa per chi non ha seguito lo sforzo su metro e mobilità alternative, c’è Napoli (44%) tra i migliori risultati
Ciò che emerge con chiarezza è che Milano è la città che in questo decennio ha attuato le politiche più incisive per la mobilità sostenibile e tutti gli indicatori lo dimostrano. Ma sua localizzazione nel bacino padano rende comunque ancora problematica la qualità dell’aria e la congestione nell’area vasta richiede azioni ancora più incisive di intervento a scala metropolitana. Torino resta una città problematica sia per la qualità dell’aria che i provvedimenti di mobilità, con una ZTL che funziona solo dalle 7,30 alle 10,30 e che andrebbe invece prolungata e ampliata.
Segnali positivi fortunatamente vengono anche da diverse città del sud nelle quali sono state realizzate di recente politiche volte alla riduzione del traffico privato, con nuove ZTL, Aree Pedonali, varchi telematici, nuove tramvie e metropolitane, con il conseguente miglioramento della qualità dell’aria. Sono città che giovano anche di condizioni meteoclimatiche favorevoli affacciate sul mare e con buoni fenomeni di ventilazione, ma non sono tuttavia esonerate dal perseguire gli obiettivi volti al miglioramento della mobilità e dello spazio urbano, della sicurezza stradale e del potenziamento dell’offerta di trasporti collettivi.
Alla vigilia delle elezioni vorremmo quindi impegni seri, affinché nella prossima legislatura si possano perseguire i seguenti obiettivi a livello nazionale e locale: 1) Aumentare il numero di centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria; 2) approvare finalmente il nuovo Codice della Strada con strumenti innovativi per la mobilità urbana e per la decarbonizzazione dei trasporti; 3) Tutti i Comuni superiori ai 100.000 abitanti devono approvare i Piani Urbani per la Mobilità Sostenibile; 4) Far crescere la mobilità ciclabile e pedonale 5) Aumentare il trasporto collettivo in città, e quello ferroviario regionale e metropolitano 6) Stop alle auto a combustione interna entro il 2040 e promozione dell’auto elettrica 7) Crescita della sharing mobility 8) Predisposizione di servizi di logistica urbana sostenibile delle merci 9) Investire in ricerca su innovazione tecnologica (guida autonoma, sistemi di trasporto intelligente. Proposte per vivere meglio tutte e tutti e per fare più belle e accoglienti le nostre meravigliose città.