Le opere d’arte nate dai rifiuti arrivano sotto le due torri. Da domani e fino al 18 febbraio, infatti, la splendida cornice di Palazzo Pepoli Campogrande ospiterà “SCART il lato bello e utile del rifiuto”, una mostra promossa dal Gruppo Hera che raccoglie interventi realizzati da artisti e studenti delle Accademie di Belle Arti di Bologna e Firenze, capaci di lavorare su materiali di scarto per ricavarne opere d’arte dalle forme e dimensioni più diverse, tutte da scoprire. La mostra, visitabile gratuitamente dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19.30, è una vera e propria “travelling exhibition” e arriva in città dopo aver toccato Ravenna, Imola, Modena, Udine e Pisa, entrando così nel circuito di Arte Fiera (2-5 febbraio).
Nella sua tappa bolognese, l’intero allestimento è sovrastato da un gigantesco Pinocchio alto cinque metri, realizzato da Edoardo Malagigi con migliaia di scarti di piccoli pinocchietti in legno.
Angela Nocentini, proprio insieme a Malagigi, è poi la coordinatrice dell’installazione “Business Wo/men”, un’opera collettiva alla quale hanno lavorato gli studenti delle Accademie, composta da quattordici sculture a grandezza naturale di uomini e donne d’affari. Ogni statua, in particolare, è ottenuta al 100% da materiali di scarto come filamenti di pelle, cartone, cinture di sicurezza, confezioni di piselli surgelati, sfridi di tessuto, vetro, legno e scaglie di plastica riciclata. Le sagome su cui gli studenti hanno dato vita alle opere sono state realizzate dalla stessa Nocentini, che in occasione della Art City White Night di sabato 3 febbraio realizzerà dal vivo il quindicesimo esemplare dell’installazione. “Waste Anatomy”, questo il titolo della sua performance, comincerà alle 18 e coinvolgerà il pubblico presente. In questa giornata, peraltro, la mostra sarà visitabile dalle 10 alle 24.
Completano l’esposizione i quattro lupi di Alberto Salvetti, assemblati con scotch, carta, fil di ferro, bitume e, soprattutto, con pagine di quotidiani che riportano le notizie sulla dispersione del lupo.
“Siamo molto fieri delle collaborazioni con le Accademie di Belle Arti di Bologna e Firenze – afferma Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera – perché da mesi ci consentono di portare questa mostra in giro per varie regioni, aiutandoci a veicolare un messaggio importante. La rigenerazione artistica dei materiali di scarto – prosegue Tommasi – ispira infatti tutte le altre rigenerazioni su cui si basa l’economia circolare per la quale il Gruppo lavora ogni giorno attraverso persone, mezzi, processi e impianti. Collegandoci al circuito di Arte Fiera – conclude il presidente di Hera – vogliamo perciò dare ancora più risalto ai temi e alle suggestioni della mostra, che parla certamente di rifiuti e di arte ma soprattutto di “seconde vite”, quelle che i nuovi modelli di sviluppo, basati sul recupero della materia e delle risorse, devono aiutarci a pensare e rendere possibili, nell’interesse di tutti.”