Un primo cronoprogramma sulle attività di indagine e di progettazione, previsti nell’Asse I/Azione 2 dell’Accordo, è stato fissato oggi a Trieste nel Palazzo della Regione nella riunione tecnica convocata e introdotta dal commissario straordinario per l’attuazione dell’Accordo di programma e presidente del Friuli Venezia Giulia.
All’incontro erano presenti la struttura commissariale, Invitalia – l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa (di proprietà del Ministero dell’Economia) – con il Rup (Responsabile unico del procedimento) Enrico Fusco a presiedere la fase tecnica dei lavori, la direzione regionale Ambiente, il Comune di Trieste, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa), l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale, la Capitaneria di Porto, Siderurgica Triestina (Gruppo Arvedi) e le imprese aggiudicatarie degli interventi.
La prima fase operativa, cui si riferisce l’imminente sopralluogo, riguarda l’analisi del terreno e delle acque e la verifica delle caratteristiche e degli inquinanti delle acque di falda. Delle indagini geognostiche e idrogeologiche è incaricato il raggruppamento temporaneo d’imprese formato da Theolab spa, Geosyntech srl, Geoalpina srl e LGT Laboratorio Geotecnico. Dopo la ricognizione preliminare sulla presenza di eventuali residuati bellici, saranno realizzate le trivellazioni necessarie a effettuare il monitoraggio topografico, completato il quale servirà un periodo compreso tra i sei e gli otto mesi per acquisire dati stabili.
L’obiettivo indicato dall’ingegner Fusco è di giungere nell’arco di dodici mesi all’autorizzazione del barrieramento, finalizzato impedire il deflusso di eventuali falde acquifere inquinate, e dell’impianto di trattamento delle acque. Aggiudicatario della parte progettuale è, in questo caso, il raggruppamento temporaneo d’imprese costituito tra Studio Altieri spa, SQS Servizi Qualità e Sicurezza srl, Progettando srl, Arcomai snc e dott. geol. Andrea Borgia.
Lo stanziamento totale per la realizzazione delle opere di bonifica (analisi, progettazioni e lavori) del Sin di Trieste ammonta a 41,5 milioni di euro.
Il commissario ha auspicato che l’accordo di programma possa essere realizzato, per conciliare, in un contesto oggettivamente complesso, salute e lavoro e ha ricordato il valore dell’Accordo quadro sull’area della Ferriera, unico caso di applicazione del decreto che prevede misure per la realizzazione, nei siti inquinati nazionali di preminente interesse pubblico, di progetti integrati di messa in sicurezza o bonifica e di riconversione industriale e sviluppo economico al fine di promuoverne il riutilizzo in condizioni di sicurezza sanitaria e ambientale. ARC/PPH/ep