Sarà un 2018 senza 37 mila tonnellate di pneumatici fuori uso per la provincia di Pavia. Nella zona di Castelletto Branduzzo, infatti, per 15 anni una montagna di gomme usate ha languito nel sito industriale della ex Ecogomma. La società, fallita nei primi anni Duemila, avrebbe dovuto riciclarli ma non lo ha mai fatto. Tuttavia, gli pneumatici a fine vita sono considerati un rifiuto pericoloso: possono diffondere sostanze tossiche se bruciati o trasformarsi nel rifugio di intere popolazioni di zanzare dopo periodi piovosi o umidi. Per risolvere una situazione che sembrava non avere via d’uscita, è stato concluso un accordo tra Ecopneus (la prima società di raccolta degli pneumatici in Italia), il Comune di Castelletto Branduzzo e la Prefettura di Pavia, con l’obiettivo di affidare all’azienda lombarda la rimozione e l’avvio a riciclo dei PFU. L’intervento è stato possibile perché il decreto del Ministero dell’Ambiente, che regolamenta la gestione dei PFU in Italia, obbliga i soggetti come Ecopneus a destinare, quando presente, almeno il 30% dell’avanzo economico di fine anno per interventi nei grandi accumuli di PFU come quello di Castelletto di Branduzzo.
Un lavoro di bonifica da 5 milioni di euro, che la società senza scopo di lucro ha investito per l’operazione. Sono serviti circa 1.100 giorni lavorativi e 1.600 viaggi di automezzi per ripulire l’area dell’ex Ecogomma. Il destino degli pneumatici raccolti è duplice: preferibilmente vengono indirizzati al recupero di materia, in un sistema di economia circolare che riporta la gomma a nuova vita in altri settori, dalle pareti fonoassorbenti ai terreni sportivi, fino agli asfalti più silenziosi duraturi. La quota parte di rifiuti che non è idonea al riciclo viene indirizzata agli impianti per il recupero di energia.
Ecopneus gestisce circa il 70% del totale nazionale del mercato del ricambio (ossia i PFU generati a seguito della sostituzione di un pneumatico presso gommisti o stazioni di servizio, che possono contare su un servizio di ritiro gratuito). Si tratta di circa 250 mila tonnellate di pneumatici all’anno. In relazione a questi numeri, l’operazione di Castelletto Branduzzo emerge in tutta la sua portata: messe in fila, le oltre 37 mila tonnellate di PFU rimosse (4 volte il peso della Torre Eiffel) avrebbero formato una “striscia” di 2.100 km. Praticamente un viaggio andata e ritorno da Pavia a Berlino.
Il ritiro nei cosiddetti stock storici è ormai un abitudine per la società lombarda: dal 2012 ad oggi Ecopneus è intervenuta in 12 stock storici diversi in tutta Italia, rimuovendo in tutto 73 mila tonnellate di PFU (circa 7 milioni di singoli pneumatici da auto). Grazie ad accordi con le amministrazioni locali, l’azienda è potuta intervenire anche nei territori più difficili: è l’esempio del Protocollo contro l’abbandono degli pneumatici nella Terra dei fuochi, siglato nel 2013 con il Ministero dell’Ambiente, l’incaricato per il contrasto ai roghi in Campania, le Prefetture e i Comuni di Napoli e Caserta, che ha portato al recupero di 16 mila tonnellate di pneumatici, parte dei quali è finita nel terreno di gioco del nuovo campo di calcio inaugurato a Scampia.