L’estate scorsa quei coniglietti bianchi visti nel prato oltre i binari della Mantova-Verona, di fianco al ponte di Mulina, con il lago Superiore sullo sfondo, hanno attirato la simpatia di molti mantovani . I bambini ci hanno anche giocato. Quello di cui non tutti si sono resi conto è che pochi metri più sotto, vicino alla ciclabile che porta alla Canottieri, ad altezza dell’isola delle Oche, c’è una vera e propria discarica abusiva di amianto. Poco visibile, perché le inconfondibili lastre ondulate di eternit (quelle usate per decenni in edilizia per le coperture di costruzioni di ogni tipo) sono nascoste da arbusti e erbaccia. Altre spuntano dalla terra della massicciata ferroviaria, lasciando intuire che lì sotto ce ne sono probabilmente altre. Altre lastre sono abbandonate più avanti, tra Cittadella e Gambarara. Alcune di queste lastre, peraltro, sono lì da diversi anni.
Certo, quelle sottoterra non possono (per ora) disperdere nell’aria fibre, ma tutte le altre non hanno nessuna protezione. Insomma, sono molto pericolose perché le fibre di amianto provocano se inspirate gravi patologie, in particolare il mesotelioma. È per questo che sono state raccolte oltre 200 firme sulla piattaforma Change.org, per chiedere la bonifica di quelle discariche abusive in una zona molto frequentata anche da bambini.
A raccogliere le firme è una residente in zona, Marina Romani, che già aveva segnalato la presenza di quella discarica di amianto un anno fa con una lettera alla Gazzetta di Mantova.
«L’ho fatto allo scopo di concentrare la raccolta delle firme su Mantova e provincia ovvero sul bacino di fruitori concretamente più interessato alla cosa perché fisicamente più esposto agli effetti nocivi del materiale in fase di avanzato deterioramento» spiega la Romani, che ha inviato le firme all’Ats e all’assessore all’ambiente del Comune, Andrea Murari. A quest’ultimo ha chiesto un colloquio per presentare le preoccupazioni degli abitanti di fronte al rischio per la salute derivato dalle lastre di eternit in evidente stato di degrado.
«Sappiamo bene che le responsabilità non sono del Comune e che di certo non è stata la società ferroviaria a buttare lastre di eternit in quei tratti di massicciata – spiega – ma chiediamo che il problema venga risolto e la zona venga bonificata». L’assessore spiega che riceverà i cittadini. «Faremo subito dei controlli sul posto e ricostruiremo anche le proprietà dei terreni coinvolti – dice – poi si procederà».