I rifiuti di Roma in Abruzzo. Su questa ipotesi sono al lavoro nelle ultime ore sia nella Capitale che a Pescara dove c’è stata una riunione lampo del tavolo operativo che deve valutare un eventuale aumento dei quintali di immondizia romana da smaltire negli impianti abruzzesi. E mentre i cassonetti in città traboccano, la questione rifiuti si sta trasformando sempre più in bagarre politica. A pochi giorni dal tira e molla con l’Emilia Romagnache si è risolto in accuse incrociate tra la sindaca Raggi e il governatore Bonaccini , l’assessora all’ambiente Pinuccia Montanari è tornata ad avanzare «il sospetto che qualcuno voglia speculare – politicamente ed economicamente – sulle spalle dei cittadini e proponga tariffe fuori mercato per mettere in difficoltà le amministrazioni e gli abitanti di Roma. No agli sciacalli della politica». E il segretario del Pd, Matteo Renzi, tirato in ballo nel post della Montanari, replica seccamente: «E allora fatela finita con queste polemiche e ripulite la Capitale. Noi vi diamo una mano, se la volete». Ma la polemica sui rifiuti, innervosisce anche il ministro Galletti che segnala «logiche che nulla hanno a che vedere con la gravità e l’urgenza del problema».
In Abruzzo
Al tavolo a Pescara hanno partecipato il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, il sottosegretario alla presidenza della Giunta, con delega all’Ambiente, Mario Mazzocca, e il segretario particolare del presidente, Enzo Del Vecchio. Durato circa mezz’ora l’incontro era propedeutico ad approfondimenti che la Regione dovrà fare nei prossimi giorni. «Devo ricordare che l’Abruzzo già dal 2015 opera in soccorso di Roma, con un accordo di programma stipulato con la Regione Lazio per trattare 180 tonnellate al giorno nell’impianto Aciam di Aielli (L’Aquila)» aveva detto Mazzocca prima della riunione, confermando, inoltre, che prima di Natale dalla Regione Lazio «è pervenuta un’ulteriore richiesta per vedere se c’era la possibilità di trattare circa 100 tonnellate al giorno di rifiuti provenienti dall’ambito di Roma Capitale, ma dal Comune non ci è pervenuta nessuna richiesta ufficiale». Poi è il governatore D’Alfonso a spiegare la posizione che intende mantenere. «Vogliamo conoscere le quantità, i tempi e quello che si sta facendo per riorganizzare il ciclo dei rifiuti di Roma. Cioè quanto deve durare la nostra disponibilità». E D’Alfonso spiega: «Abbiamo oltre 250.000 tonnellate in più di capacità da offrire, ma non la vogliamo consumare a causa della pigrizia, vogliamo essere sicuri che Roma stia facendo il possibile».
Renzi: «Sui rifiuti non si scherza»
Ma in giornata, anche il segretario Pd Matteo Renzi ha polemizzato. «La città di Roma ha un problema con i rifiuti. La societa’ che se ne occupa ha chiesto una mano all’Emilia-Romagna che ha dato il via libera tramite il presidente Stefano Bonaccini. Prima di iniziare a trasferire i rifiuti in Emilia-Romagna, la città di Roma ha cambiato idea. I giornali scrivono che da Milano (forse un’azienda privata? Forse una società di sondaggi? Forse un piccione viaggiatore?) qualcuno ha suggerito alla sindaca di non farsi aiutare da un amministratore del Pd come Bonaccini». E Renzi prosegue: «Allora la città di Roma ha chiesto una mano alla Regione Abruzzo che ha dato il via libera tramite il presidente D’Alfonso. Temo che nelle ultime ore si siano accorti che anche D’Alfonso è iscritto al Pd. E quindi si è bloccata anche questa soluzione. Nel frattempo a Roma i cassonetti sono pieni. Secondo me adesso diranno che la colpa è del Pd. Scherzi a parte – attacca Renzi – per favore, sui rifiuti non scherziamo. I nostri amministratori non fanno polemiche di parte. Siamo pronti a dare una mano alla Città di Roma. Perché per noi i cittadini vengono prima dei compagni di partito. E allora fatela finita con queste polemiche e ripulite la Capitale. Noi vi diamo una mano, se la volete».
Galletti: vedo tanta solidarietà, ma anche logiche lontane dal problema
La polemica scoppiata attorno ai cassonetti stracolmi di Roma innervosisce anche il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. «Roma non può permettersi un’emergenza rifiuti come quella che si sta prefigurando ancora una volta. Se da una parte vedo tanta solidarietà istituzionale da alcune Regioni, penso innanzitutto all’Emilia Romagna come anche all’Abruzzo, dall’altra devo segnalare logiche che nulla hanno a che vedere con la gravità e l’urgenza del problema. La mia disponibilità a cercare una soluzione non è mai mancata – spiega Galletti – ma se il ragionamento di partenza è dare un colore politico ai rifiuti si rischia grosso».