Una risorsa rinnovabile e naturale, che rappresenta un’alternativa al gas naturale estratto da giacimenti: è il biometano, biocarburante avanzato realizzato con tecnologie e biomasse nazionali ottenuto dagli scarti organici. A ribadirlo è il Consorzio Italiano Compostatori (CIC), sottolineando come si tratti di un prodotto innovativo che può essere prodotto “in house” nel territorio italiano.
“Si ottiene raffinando il biogas generato dalla digestione anaerobica dei rifiuti organici ed è un vero e proprio esempio di economia circolare”, spiega Massimo Centemero, Direttore del CIC. Può infatti essere utilizzato sia per l’immissione in rete sia per l’autotrazione, e rappresenterebbe una spinta importante per una transizione energetica verso un’economia a basso contenuto di carbonio: si ottiene infatti attraverso il trattamento dei sottoprodotti di origine agricola e della frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata, evitando di liberare il carbonio sequestrato nei giacimenti di combustibili fossili.
E’ necessario però – ricorda il CIC – un adeguato sistema legislativo a supporto, grazie al quale l’Italia potrebbe al 2030 raggiungere una produzione di 10 miliardi di m3 di biometano e coprire il 25% del fabbisogno italiano.
“In Italia il primo esempio nella produzione di biometano esclusivamente dal trattamento dei rifiuti organici della raccolta differenziata urbana e nell’immissione di biometano nella rete di trasporto nazionale è rappresentato dal nuovo impianto di Montello Spa a Bergamo, consorziato CIC”, ricorda Alessandro Canovai, Presidente del CIC. Entrato in funzione da giugno 2017 l’impianto non emette emissioni in atmosfera, recupera e tratta 600.000 tonnellate di umido organico ed è in grado di produrre 32 milioni di standard metri cubi, l’equivalente quantitativo di biocarburante per una percorrenza di circa 640 mln di chilometri da parte di autoveicoli bio.