Dopo l’accordo con la Toscana, anche l’Abruzzo prenderà i rifiuti di Roma. La corsa a far fronte all’emergenza di fine anno quando terminerà il contratto con Austria, ha segnato un altro punto. «Abbiamo deliberato l’approvazione di un nuovo accordo per ulteriori 120 tonnellate al giorno» ha annunciato mercoledì il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale dell’Abruzzo Mario Mazzocca. La regione limitrofa aveva già un accordo per lo smaltimento di 180 tonnellate al giorno, con questa deliberà si aumentano di 120 tonnellate. L’accordo avrà una durata annuale. Ma la polemica sulla gestione dei rifiuti della capitale, con le strade ancora sporche di questi giorni non si placa. E sul fatto che un paio di giorni fa la Regione Lazio ha concluso l’iter di approvazione per il tritovagliatore di proprietà di Ama ha scatenato le opposizioni capitoline e municipali su Ostia.
Polemiche sull’impianto a Ostia
«Il tritovagliatore mobile di Rocca Cencia si trasferisce a Ostia — ha protestato mercoledì il consigliere regionale del Lazio, Luca Malcotti (Cuoritaliani-lavoro e Territorio). — Lo ha confermato l’assessore regionale ai Rifiuti, Buschini, in risposta ad una mia interrogazione, precisando che l’iter di autorizzazione è in dirittura di arrivo. Eppure, l’assessore Montanari questa estate, durante un incontro ad Ostia, aveva assicurato che sarebbero state individuate altre aree nella città di Roma, escludendo la collocazione dell’impianto nel X Municipio. Una bella bufala pre-elettorale firmata Raggi-Di Pillo di cui provvederemo ad informare i cittadini di Ostia. Basta prese in giro». Anche Davide Bordoni, coordinatore romano e capogruppo di Forza Italia in Campidoglio e Mariacristina Masi, Coordinatore del X Municipio di Forza Italia hanno protestato. «È finita la campagna elettorale e il M5S ricomincia a trattare Ostia e il suo entroterra come se fossero di serie B. Ci hanno scambiati per la succursale di una discarica, altro che rilancio del turismo!». Bordoni porta avanti da tempo la richiesta di riconoscimento di Ostia Antica come patrimonio Unesco e il tritovagliatore andrebbe proprio a finire a ridosso degli scavi.
Straordinari a Natale
Intanto è partito martedì sera l’ordine di servizio di Ama per i turni di straordinario durante le feste di Natale e Capodanno. Il tentativo della municipalizzata è di raggiungere duemila persone disponibili nei giorni di festa (che per i dipendenti di Ama non sono obbligatori ma facoltativi con disponibilità solo volontaria). La criticità riguarderà il 24, 25 e 26 dicembre ma anche il 31 e poi il 1 gennaio. In questi giorni non viaggeranno i camion e quindi dopo il primo ponte di dicembre il rischio è che gli impianti saranno colmi, cosa che rallenterà i giri di raccolta con la conseguenza dei cumuli in strada. In ogni caso gli straordinari riguardano anche i turni nelle strutture Tmb di Rocca Cencia e Salario che saranno coperti su due rotazioni, quindi per l’intera giornata (nei giorni feriali sono tre compreso il notturno).
La cabina di regia di Ama
L’appuntamento di mercoledì con l’ad di Ama Lorenzo Bagnacani, il direttore operativo Massimo Bagatti, i consiglieri capitolini M5S è stato dall’assessora Pinuccia Montanari anche con i presidenti del XIII e XV municipio, dove sono state individuate le aree per gli impianti di compostaggio. Sul tavolo della riunione il tema degli impianti e della raccolta differenziata, dopo l’avvio per 700 persone nel Ghetto, sarà estesa a gennaio nel X e VI municipio. Si comincia con la mappatura del territorio, strada per strada andranno degli addetti di Ama a verificare le utenze che pagano e per la primavera saranno adottati i sacchetti della differenziata con il chip. La gara d’appalto del valore di 3,5 milioni di euro è infatti stata indetta, ma il dispositivo elettronico servirà solo a tracciare quali rifiuti sono inviati e dove. Non sarà ancora attiva la tariffa puntuale, secondo cui chi più inquina paga e quindi con lo sconto per le persone più civili. Per quest’ultima si dovrà attendere la fine della mappatura in tutta la città e quindi attendere almeno ancora un anno e mezzo. Poi dovrà partire il sistema elettronico con le identità dei cittadini romani. Insomma è questione di almeno due o tre anni.