Cresce a ritmi senza precedenti nel mondo il settore dell’edilizia, tanto che ogni cinque giorni si aggiunge al pianeta l’equivalente di una Parigi per superficie di nuove costruzioni. È quanto emerge da un rapporto della Global Alliance for Building and Construction, secondo il quale questa corsa al mattone necessita di tagli ai consumi di energia, se si vogliono rispettare gli obiettivi sul clima dell’accordo di Parigi.
Presentato lunedì 11 nella capitale francese, il dossier è stato redatto da esperti dell’Agenzia internazionale dell’Energia (Aie) per conto dell’Unep, il programma ambientale delle Nazioni Unite. Il dossier evidenzia la rapida crescita dell’edilizia su scala planetaria: di questo passo entro il 2060 la superficie degli edifici nel mondo raddoppierà. Si costruiranno 230 miliardi di metri quadrati (che comprendono la superficie di ogni piano di ogni nuovo edificio), che andranno ad aggiungersi ai circa 235 miliardi di metri quadrati esistenti nel 2016.
Tanto per rendere l’idea, è l’equivalente di una “nuova” Parigi ogni 5 giorni, o di tutte le costruzioni dell’intero Giappone ogni anno.
Edifici e costruzioni, secondo il dossier, rappresentano il 39% delle emissioni di CO2 legate all’energia. Per raggiungere gli obiettivi di Parigi, e contenere l’aumento del riscaldamento globale almeno entro 2 gradi centigradi dai lvelli pre-industriali, l’efficienza energetica degli edifici deve migliorare, al punto che nel prossimo decennio costruzioni a emissioni zero e a energia quasi zero dovrebbero diventare standard globale.