La mattina del 6 dicembre, gli addetti della società specializzata Econord Bonifiche Ambientali provvederanno alla posa dei teloni in pvc sulle lastre d’amianto scaricate abusivamente nell’area del cantiere edile di via Don Milani, un’operazione necessaria per scongiurare il rischio che le fibre nocive si disperdano nell’aria. A questo primo passo, consentito dall’autorizzazione della procura di Pavia, seguirà la bonifica del sito (sempre affidata alla ditta di Sannazzaro de’ Burgundi), con la rimozione dell’amianto e dei circa 8 metri di cubi di materiale (si tratta di rifiuti speciali non pericolosi, per lo più scarti di demolizioni edili); infine verranno eseguite le analisi sul terreno, per verificare l’eventuale inquinamento del suolo superficiale e della falda.
L’area di Pombio, situata praticamente a ridosso della scuola elementare Provenzal (a non molta distanza c’è anche l’istituto Baratta per ragionieri e geometri), rimane sotto sequestro, mentre proseguono le indagini sullo stoccaggio abusivo, ma il magistrato ha permesso gli interventi necessari per la messa in sicurezza e il risanamento dei luoghi. Ieri pomeriggio, in vista di quanto avverrà stamane, si è svolto un sopralluogo, presenti il proprietario del cantiere, l’imprenditore vogherese Mario Barbero, funzionari dell’ufficio ecologia del Comune, la polizia locale e un tecnico della Econord. Il superamento dell’impasse è salutato con soddisfazione dal sindaco Carlo Barbieri, che non voleva assolutamente avere a che fare con un’altra emergenza ambientale in città dopo il caso Recology ed è stato spinto ad agire in fretta anche dalle proteste e dalle legittime preoccupazioni dei genitori della Provenzal: «L’impegno era di arrivare rapidamente a una soluzione che permettesse di mettere in sicurezza l’area e direi che ci siamo riusciti», sottolinea il sindaco.
L’avvocato Sara Bressani, legale di Barbero, dal canto suo pone in evidenza «la sollecitudine con cui la proprietà si è mossa per risolvere nel più breve tempo possibile il problema delle lastre d’amianto». Barbero, a capo della società Sistemi Immobiliari, è indagato per lo smaltimento abusivo, ma ha presentato un’esposto-denuncia alla polizia locale sostenendo che altri, non lui, hanno scaricato di notte le lastre d’amianto e il resto del materiale, dopo aver forzato il lucchetto del cancello di accesso all’area di via Don Milani. Non si tratterebbe di un’accusa generica, ma circostanziata: nel mirino, in particolare, una ditta, con sede a Voghera, che ha lavorato nel cantiere (il completamento di alcune palazzine è bloccato dal contenzioso con un istituto di credito) e il cui titolare sarebbe già stato sentito dai vigili urbani. L’inchiesta, dunque, potrebbe portare presto a nuovi sviluppi. Ma l’emergenza ambientale, che suscitava le maggiori paure e allarme sociale, pare vicina a una svolta positiva.