La Zonca Immobiliare, società che fa capo alla famiglia degli industriali vogheresi (quella dei lampadari), dovrà provvedere entro un mese alla bonifica del capannone Recology di via Lomellina, con la rimozione delle 6.300 tonnellate di rifiuti stoccate lì da anni, e la messa in sicurezza e pulizia del sito. Ieri pomeriggio a Palazzo Gounela il sindaco Carlo Barbieri ha firmato l’ordinanza che impone alla proprietà di affrontare e risolvere l’emergenza ambientale di Medassino. Una decisione che il primo cittadino ha concordato con la prefettura, dopo gli incontri e le riunioni operative per arrivare a una soluzione del problema. Il provvedimento d’autorità è stato notificato a Luigi Zonca, amministratore delegato di Zonca Immobiliare SpA, proprietaria dell’immobile e ad una serie di enti, oltre alla stessa prefettura: Provincia, Arpa, Ats Pavia, vigili del fuoco di Voghera e al curatore fallimentare di Recology, il commercialista milanese Marziano Lavizzari.
Ora Zonca ha trenta giorni di tempo per adempiere alle prescrizioni del Comune; in caso di inosservanza, sarà proprio l’ente pubblico a sostituirsi alla proprietà e a svolgere gli interventi «necessari e urgenti a tutela dell’igiene pubblica delle persone e dei luoghi», onde «prevenire ogni possibile pericolo nei riguardi» della cittadinanza. Il costo della bonifica è stato stimato in 800mila euro. Barbieri, dunque, avvia la soluzione di un problema che da tempo suscitava comprensibile preoccupazione tra i residenti di Medassino, alimentando la polemica politica; l’ordinanza, del resto, precisa che «all’interno del capannone, e in parte nell’area esterna, sono stoccate tuttora ingenti quantità di rifiuti, avanzo dell’attività della ditta Recology», che si trovano «da molto tempo» in un sito situato «in prossimità del centro abitato». I tecnici hanno identificato 17 tipologie di rifiuti classificati come speciali non pericolosi; la Recology è fallita nel giugno 2016.