E’ iniziata ieri a Bali, in Indonesia, la 15° edizione della Tavola Rotonda annuale di RSPO (Roundtable on Sustainable Palm Oil). Nonostante la recente attività vulcanica del Monte Agung, i rappresentanti della filiera mondiale dell’olio di palma, tra cui aziende leader nella sostenibilità, istituzioni finanziarie, associazioni ambientaliste e per lo sviluppo sociale e ricercatori da tutto il mondo si sono incontrati per fare il punto sui risultati raggiunti e sulle sfide future per far diventare l’olio di palma sostenibile la norma nel mercato.
La conferenza, dalla durata di due giorni, si snoda intorno alle parole d’ordine “Inclusione e Responsabilità”, che mettono in pratica l’impegno di RSPO nella promozione di una maggiore trasparenza e di una maggiore collaborazione tra gli stakeholder della filiera, in un momento cruciale per la revisione dei parametri e criteri per la certificazione RSPO, che entreranno in vigore a partire dal 2018.
Tra le novità annunciate da RSPO, un impegno maggiore a favore degli smallholder – piccoli produttori indipendenti sotto i 50 ettari – per favorirne l’accesso al mercato globale e garantire una migliore qualità della vita attraverso la costituzione di gruppi di lavoro e l’allocazione di finanziamenti ad hoc.
“Nel momento in cui ci accingiamo a rivedere i Principi e i Criteri della nostra certificazione, dobbiamo tener conto delle esigenze differenti di mercati e stakeholder diversi, con particolare riferimentoai soggetti più deboli. Dobbiamo infatti coniugare il contesto internazionale alla possibilità per gli stakeholder di trovare soluzioni ai problemi locali”ha commentato DatukDarrel Webber, Chief Executive Officer di RSPO (Roundtable on Sustainable Palm Oil).
Nel corso della prima giornata del Meeting annuale di RSPO, è stato presentato l’ultimo Impact Report di RSPO, in cui emerge che i membri di RSPO hanno individuato e gestito 189.777 ettari di aree ad alto valore di conservazione (HCV). Si tratta di un’area equivalente a 250.000 campi da calcio, un valore in crescita del 21% rispetto allo scorso anno grazie agli incrementi registrati in Africa (+13.405 ettari) e Malaysia (+8.399 ettari).
“Nell’ultimo anno abbiamo compiuto progressi significativi, con 3,2 milioni di ettari di piantagioni di palma da olio certificate RSPO in 16 Paesi, in aumento del 14% rispetto allo scorso anno” ha aggiunto Darrel Webber. “Nel prossimo futuro dobbiamo spingere ulteriormente sull’acceleratore lavorando con i nostri partner per portare ancora di più il cambiamento sul campo, mostrando che le piantagioni di palma da olio possono andare di pari passo con lo sviluppo delle comunità locali e la salvaguardia dell’ambiente”.
I membri di RSPO sono in aumento in tutto il mondo, con particolari incrementi da Cina (+30%) e Nord America (+62%). In Italia, i membri RSPO sono 166. Allo stesso modo, sono cresciuti gli smallholder certificati RSPO (139.123 a fronte dei 109.415 dello scorso anno), per un totale di ettari certificati da piccoli produttori pari a 333.345.