“Il ministero dell’Ambiente sta predisponendo il Piano Nazionale di Adattamento ai cambiamenti climatici, coerentemente con le indicazioni comunitarie in materia. Il Piano verrà messo in consultazione pubblica forse già entro la prossima settimana per raccogliere le osservazioni dei portatori di interesse. Nel mese di settembre verrà esaminato dagli organi tecnici del ministero e dopo un ulteriore confronto con le istituzioni competenti verrà approvato in via definitiva, presumibilmente entro il mese di novembre“. Così il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, in audizione in Commissione Ambiente alla Camera.
“In questo momento stiamo sommando diverse Strategie: la Sen, il Piano Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, quello di sviluppo sostenibile… E tutto queto dovrà interagire con la legge di bilancio e sarà difficile. Non per i ritardi, ma perché si tratta di documenti complessi e introdotti nel nostro ordinamento da poco tempo. Dobbiamo interpretare questo come un anno di rodaggio perché abbiamo una serie di documenti che si devono ‘parlare’ l’uno con l’altro e che all’inizio non avranno un’omogeneità completa, omogeneità che potremmo dargli nel corso del tempo“, sottolinea Galletti.
Il Piano, ha spiegato il ministro, costruisce il quadro aggiornato delle tendenze climatiche in atto a livello nazionale e gli scenari climatici futuri. Analizza, inoltre, gli impatti e le vulnerabilità territoriali, evidenziando le aree e i settori maggiormente vulnerabili all’impatto dei cambiamenti climatici sul territorio italiano. Attraverso un set di indicatori sono definite macro-regioni climatiche e “aree climatiche omogenee”: le prime vivono e hanno vissuto condizioni climatiche simili; le seconde sono caratterizzate da uguale condizione climatica attuale e da una stessa proiezione climatica di anomalia futura. Il documento è completato con l’indicazione delle possibili azioni di adattamento settoriali e dai relativi strumenti di monitoraggio e valutazione dell’efficacia.