3 mila metri quadrati nuovi. Sempre più spazi per imprese e startup green e il Governo “blinda” il progetto. I ritardi dovuti ai contenziosi amministrativi sull’edificio di Kengo Kuma non mettono in discussione i 48 milioni di euro del Fondo Sviluppo e Coesione.
Progetto Manifattura, l’incubatore clean tech di Rovereto, è un hub strategico per il Trentino e per l’intero territorio italiano, con l’obiettivo di promuovere imprenditoria innovativa nel campo dell’edilizia verde, delle energie rinnovabili, economia circolare e mobilità sostenibile.
Per questa ragione il 18 luglio sono ufficialmente iniziati i lavori di ristrutturazione, con una spesa di 1,8 milioni di euro, finanziata da Trentino Sviluppo, di due nuovi edifici storici del complesso dell’ex Manifattura Tabacchi, l’Essicatoio (2.600 mq) e il Magazzino Botti (680 mq).
A lavori ultimati, a fine 2017, saranno quindi a disposizione delle aziende green altri 3 mila metri quadrati di uffici e spazi produttivi. Attualmente sono utilizzati 7 mila metri quadrati, interamente occupati da 33 imprese e 15 startup operanti nei diversi settori della green economy. Già da mesi le richieste d’insediamento avevano superato la disponibilità degli spazi, mostrando il crescente interesse in Progetto Manifattura, vista anche la crescente sinergia con l’altro polo, quello della Meccatronica, che recentemente ha inaugurato ProM, un avveniristico laboratorio di prototipazione aperto alle aziende del sistema trentino.
Un’altra notizia positiva giunge sempre da Rovereto: grazie alla tempestività, rigorosità e correttezza nell’attuazione del programma della Provincia si è riusciti a blindare lo stanziamento di 48 milioni di euro del Fondo Sviluppo e Coesione per la costruzione dei nuovi moduli produttivi del cosiddetto “ambito B” di Progetto Manifattura, progettato da Kengo Kuma. Un edificio super efficiente che ospiterà 9 mila metri quadri di spazi produttivi e riattiverà l’intera area di Borgo Sacco collegandola al Leno e al resto di rovereto. Il progetto di allargamento era bloccato da un groviglio di ricorsi per i quali si rischiavano di perdere i finanziamenti FSC.
«Il progetto è confermato e rimane a tutti gli effetti usufruibile pur a fronte di uno slittamento dei tempi operativi di avvio dell’opera a causa dei ricorsi nella gara di appalto», spiega il vicepresidente della provincia autonoma di Trento, Alessandro Olivi, che con il Servizio Europa della Provincia avevano da settimane aperto un confronto con le strutture competenti dei diversi Ministeri, ottenendo nei giorni scorsi la comunicazione formale della Presidenza del Consiglio dei Ministri che conferma la piena validità del finanziamento a valere sugli anni futuri. La notizia è stata ufficializzata dal vicepresidente Olivi in occasione dell’inaugurazione.
«Il nostro intervento e il confronto aperto con la Presidenza del Consiglio – commenta Alessandro Olivi – ha permesso di mettere in sicurezza i fondi necessari per realizzare uno dei grandi progetti di politica industriale italiana».
«Abbiamo chiesto questo provvedimento – conclude Olivi – per dare a tutti un messaggio chiaro: non possono più esserci pregiudizi né alibi per tenere fermo un investimento pubblico di quasi 50 milioni di euro e per bloccare la realizzazione di un’opera dall’enorme ricaduta sul tessuto economico locale. Noi intanto proseguiamo con i lavori di recupero di due edifici storici».
I lavori di ampliamento dell’edificio Botti e Essicatorio
Le gare per l’aggiudicazione dei lavori sono state quattro e hanno riguardato il risanamento conservativo, il rifacimento degli impianti idrici, meccanici e antincendio e degli impianti elettrici dell’edificio dell’Essicatoio e la riqualificazione architettonica unita al recupero funzionale del Magazzino Botti. Alle gare sono state invitate 56 imprese, tutte trentine.
La Edildrena di Drena, in associazione temporanea d’impresa con la Barozzi di Volano, si è aggiudicata il risanamento conservativo dell’Edificio dell’Essicatoio, mentre il rifacimento degli impianti idrici, meccanici e antincendio è andato alla Leveghi di Trento e quello degli impianti elettrici alla Tomaselli Mario di Villa Agnedo. Per quanto riguarda infine la riqualificazione architettonica e il recupero funzionale del Magazzino Botti l’aggiudicataria è la Scrinzi Costruzioni di Rovereto, in associazione temporanea con le imprese Rigo Egidio di Volano e Gasperotti di Rovereto.
La progettazione del recupero degli edifici storici della Manifattura ha visto impegnati l’architetto spagnolo Josè Ignacio Linasazoro, l’ingegner Roberto Boller, l’architetto Felipe Lozano e l’ingnegner Michele Groff per quanto riguarda l’Edificio dell’Essicatoio, mentre i progetti sul Magazzino Botti è firmato dall’architetto Laura Zamboni e dall’ingegner Giulia Benatti, mentre per quanto riguarda la direzione dei lavori Trentino Sviluppo ha preferito optare per una gestione interna, coadiuvata da alcuni giovani professionisti, così da poter seguire in prima persona con celerità ed efficienza entrambi i cantieri.
In particolare il Magazzino Botti, costruito a fine Ottocento per lo stoccaggio del tabacco “Virginia”, verrà adeguato ai più moderni standard antisismici e antincendio, con il contestuale miglioramento tecnico del tetto e la climatizzazione dell’edificio. A piano terra verranno ospitati spazi produttivi di piccole medie dimensioni (fino a 13 persone), mentre nell’angolo sud-ovest si prevede la costruzione di una zona uffici a due piani. Verranno infine restaurate le facciate e sostituiti i serramenti esterni, garantendo il mantenimento del disegno originario e migliorando le prestazioni energetiche.
Anche per quanto riguarda l’Edificio dell’Essicatoio (1875), detto anche Edificio Docce perché negli anni cambiò la sua destinazione da locale per l’essicazione del tabacco a spogliatoio, si interverrà sulle facciate, visibili dalla strada a sud ovest e pertanto considerate “il volto” storico della Manifattura, ampliando le finestre esistenti e aprendone di nuove, che creeranno sui muri affascinanti giochi di luci e ombre. Prettamente conservativo sarà l’intervento sugli interni, con la predisposizione di nuove dotazioni impiantistiche e la possibilità di far lavorare su ciascun piano due imprese diverse. Viene dunque mantenuta l’organizzazione funzionale basata sui due corpi scala laterali, con le attività produttive innestate nello spazio racchiuso tra essi, ad esclusione del quarto piano che verrà integralmente adibito a spazio polifunzionale/sala conferenze. Particolare attenzione è stata posta infine nell’eliminazione delle barriere architettoniche nei vani scala, negli spazi igienico-sanitari e nelle aree produttive. Tutti i progetti sono stati concordati e supervisionati dalla Soprintendenza provinciale dei Beni Architettonici.