“Puntare sull’illuminazione sostenibile – afferma il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – significa aiutare l’ambiente ma anche, come in questo caso, mettere in risalto l’Italia dei comuni e la sua strettissima relazione con il Capitale Naturale. Il Giubileo della Luce – spiega il ministro – ha origine da un messaggio straordinario, quello universale del Santo Padre e del suo impegno per la Casa Comune: è un progetto – conclude Galletti – che vogliamo portare avanti, anche con nuove risorse, nella direzione di un ambiente sempre più protagonista della crescita sostenibile dei territori e delle comunità che li abitano”.
“Abbiamo condiviso da subito con il ministero dell’Ambiente questa iniziativa – afferma il Presidente dell’ANCI Antonio Decaro – perché crediamo nella capacità della luce, e di quella sostenibile in particolare, di assolvere a due funzioni: illuminare la bellezza di cui l’Italia è piena e dare visibilità a quei piccoli Comuni che, patrimonio peculiare del nostro Paese, hanno bisogno della solidarietà e della vicinanza di tutte le città e di tutte le istituzioni”.
Assisi, Frassinoro, Sessa Aurunca, Greccio, Anagni, Otranto, Acerenza, Ronciglione, Caravaggio, Ficulle, Roccavivara, Mendatica, Fara San Martino, Colle Val D’Elsa, Piovà Massaia e Fossacesia. Parte da questi comuni e dai loro luoghi ed edifici di culto storici (chiese, cattedrali, santuari, abbazie, monasteri o altri edifici simili, ma anche luoghi a valenza religiosa come grotte o sculture) l’impegno di ministero e associazione dei comuni italiani avviato da un Protocollo d’Intesa a dicembre 2015 e dal relativo accordo del febbraio 2016, ispirato dalla pubblicazione della Bolla Pontificia “Misericordiae Vultus” e dal Giubileo Straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco.
Il progetto vuole in particolare valorizzare, con la forza della luce sostenibile, quei comuni piccoli meno conosciuti, ma in cui sono presenti i tracciati dei “cammini” o antiche vie (ad esempio le Vie Francigene) assieme ad elementi di forte attrattività come aree parco o naturalistiche, piccoli tesori d’arte o importanti testimonianze storiche e religiose, come anche prodotti e tradizioni artigianali e culturali delle tante comunità locali italiane. Uno scopo ancora più motivato alla luce degli ultimi eventi sismici che hanno colpito diverse località interessate dal progetto.
L’illuminazione è dunque ancora più fortemente chiave di rinascita di questi luoghi, di conoscenza dei luoghi meno noti al grande pubblico a livello nazionale e internazionale, capace di disegnare un itinerario di progetti sul territorio omogenei tra loro e replicabili su scala nazionale, nel rispetto delle specificità locali. Dei 134 comuni che hanno inviato la propria candidatura, 50 hanno presentato un progetto che ha raggiunto nella fase di valutazione svolta da Anci un punteggio ritenuto qualitativamente sufficiente (almeno 50/100). Con decreto del Ministero i primi 17 progetti, per un importo di circa 1,5 milioni, sono stati ammessi a finanziamento, che verrà erogato a seguito della stipula di convenzioni con Anci e i singoli comuni.
Da un punto di vista tecnico, la luce sarà non invasiva, servirà a valorizzare il sito e le sue potenzialità, dove possibile contribuirà a creare zone di socializzazione negli spazi pubblici urbani, metterà in relazione i siti scelti con il territorio circostante, le emergenze architettoniche, i beni culturali ed ambientali, creerà assi visivi per segnalare con sobrietà la presenza del sito anche a distanza. Da un punto di vista progettuale e dei fondi destinati al territorio, si tratta di un progetto pilota per attivare a livello locale investimenti capaci di stimolare economia, valore e creatività su ampia scala, promuovendo nello stesso tempo l’approccio del viaggio lento e della mobilità a basso impatto ambientale come nuovo paradigma di sviluppo locale.