La globalizzazione va modellata. E’ possibile migliorare redditività e sostenibilità dell’economia globale, promuovere mercati aperti e regolamentati e, al tempo stesso, assicurarsi che i benefici della globalizzazione si diffondano nelle società, incrementando l’investimento nell’educazione e nella formazione continua.
E’ il messaggio che al G20 ha lanciato il B20: il business forum a esso collegato, la community delle imprese. In occasione del vertice di Amburgo, il Presidente del B20, Jürgen Heraeus, ha fugato qualsiasi dubbio sulla posizione del mondo degli affari in merito a economia di mercato e salvaguardia dell’ambiente. L’accordo sul clima di Parigi va attuato e non c’è spazio per rigurgiti protezionistici. Difesa del clima e crescita economica, ha sottolineato Heraeus, sono obiettivi che non solo non si escludono a vicenda ma che, anzi, possono essere perseguiti con reciproci vantaggi. Coniugando innovazione e competitività con qualità della vita e rispetto dei principi alla base di una leale concorrenza.
E’ questa la piattaforma consegnata dalla community degli affari a quella dei governi, che, pur tra difficoltà e travagli, ha finito per recepirla.
Tra l’elite dell’imprenditoria mondiale del B20 c’è il fondatore di Protom, l’imprenditore napoletano Fabio De Felice, uno dei principali esperti italiani di digitalizzazione delle imprese e docente universitario di Ingegneria degli impianti industriali.
“Il clima, il rispetto dell’ambiente e la sostenibilità sono le sfide del presente e del futuro”, dichiara De Felice. “Vanno affrontate con determinazione e lucidità, sia nell’interesse del comune cittadino, sia per le ripercussioni concrete sulla vita delle piccole e medie imprese. A maggior ragione in un paese come l’Italia, in cui le pmi sostanziano in gran parte il tessuto imprenditoriale”. Ma, per De Felice, è fondamentale che questi grandi orizzonti tematici vengano affrontati dalla comunità internazionale nel suo complesso. Come ha rimarcato il Presidente di B20 Heraeus, “Le sfide globali richiedono soluzioni globali. Univoche soluzioni nazionali sono destinate a fallire”. Per De Felice, questa vision si declina soprattutto in un modo: “la crescita economica deve andare di pari passo con la responsabilità sociale ed ambientale. L’innovazione e la ricerca devono quindi tener conto di obiettivi come l’inclusione economica e sociale. Nel nostro piccolo lo facciamo con Protom, che nel 2016 ha aderito al Global Compact e sviluppa i suoi business nel totale rispetto della sostenibilità ambientale”.