E’ un bilancio di sostenibilità sempre più green quello che Carlsberg Italia ha presentato martedì 4 luglio a Milano per la sesta edizione. Per il gruppo, il 2016, oltre a chiudere in utile con un valore aggiunto lordo globale di 33,7 mln di euro, ha segnato un passo importante verso quel programma di sostenibilità ‘Toghether Towards Zero’ fatto di obiettivi precisi che Carlsberg Group si é prefissato di raggiungere e cioè: zero sprechi idrici, zero emissioni di Co2, zero incidenti e zero ‘consumo non responsabile’. (VIDEO)
“In Italia questa sfida l’abbiamo presa e siamo riusciti a fare un passo in avanti nella storia della nostra azienda“, dice Alberto Frausin, ad di Carlsberg Italia. “Il passo -spiega- l’abbiamo fatto introducendo un sistema che consente al nostro paese di vendere un prodotto molto più alla spina rispetto a lattine e bottiglie che hanno un impatto ambientale molto negativo. Abbiamo fatto crescere di sette punti la percentuale di prodotti in spina rispetto alla bottiglia, che é un’enormità. E la sfida dei prossimi cinque anni é di fare un altro salto di dieci punti e finalmente cominciamo ad entrare in Europa anche sul consumo della spina soprattutto nei bar, ristoranti, pizzerie dove andiamo a fare consumo fuori casa“.
Il primo traguardo raggiunto é il risparmio dell’acqua: -18% di consumo complessivo rispetto al 2015, pari all’acqua contenuta in 39 piscine olimpioniche o a quasi due milioni di bucati da 5 chili. Il consumo specifico di acqua impiegato per la produzione di un litro di birra è stato di 3,5 litri, il 20% in meno rispetto al 2015. Un risultato raggiunto, spiega Frausin anche “grazie al ritmo più serrato dei monitoraggi ordinari, passati da mensili a settimanali“. Il manager si dice “particolarmente orgoglioso del drastico calo della nostra impronta idrica. La scarsità di acqua, come ci ha dimostrato il progetto di adattamento ai cambiamenti climatici Life Iris di cui siamo unico partner agroalimentare -sottolinea- è una delle sfide globali a cui dovremo prestare maggiore attenzione nel prossimo futuro. Sono sicuro che se ognuno farà la sua parte, nel privato come a livello aziendale, insieme potremo avere un ruolo centrale come agente di cambiamento nell’affrontare questa enorme sfida”.
C’é poi il fronte energia ed emissioni. Nel 2016 l’utilizzo dei fusti in Pet ha sfiorato quota 90% (7 punti in più rispetto al 2015) a conferma dello spostamento nel mix di formati verso il sistema di spillatura senza Co2 aggiunta DraughtMaster Tm. Questo ha permesso di risparmiare all’ambiente 10.607.300 chili di Co2 che equivalgono all’anadride carbonica che assorbirebbero circa 424.300 alberi. Fusti che occuperebbero una superficie pari a 1.443 campi di calcio o anche 624 Piazza Duomo. Nel 2016 inoltre, l’azienda ha approfondito ulteriormente alcuni aspetti relativi al miglioramento del ‘fine vita’ di DraughtMaster TM che, sebbene produca impatti modesti in confronto alle altre fasi del ciclo vita del prodotto, offre stimoli nell’ottica dell’economia circolare. In particolare sono in fase di verifica studi specifici sulla possibilità di granulare i fusti in Pet al fine di crearne materia prima seconda.
E ancora. Nel 2016 il 100% dei rifiuti prodotti in stabilimento è stato destinato al recupero ed é stato rimesso in esercizio parti del vecchio impianto di depurazione delle acque dismesso nel 2006 (il resto dell’impianto è stato rimesso in funzione nel 2017 dopo interventi di manutenzione e modifica). Grazie a questo investimento, l’azienda restituisce all’ambiente acqua di qualità molto vicina a quella prelevata.
“Dieci sono gli anni passati da quando ho iniziato a guidare Carlsberg Italia” ha affermato Alberto Frausin. “Un’azienda allora in difficoltà economico-finanziaria, in un settore che non conoscevo, dove però ho trovato persone con grande passione e voglia di riscatto, nonostante i problemi. E insieme ci siamo impegnati a cambiare le sorti dell’azienda. Oggi con 259 dipendenti, Carlsberg Italia ha chiuso nel 2016 l’esercizio in utile con un valore aggiunto lordo globale di 33,7 mln di euro. Un traguardo possibile perché alla qualità di prodotto, caratteristica che ci è riconosciuta con sempre maggior convinzione dai nostri consumatori, abbiamo saputo legare l’eccellenza di prodotto e l’innovazione tecnologica che ci ha permessodi rivoluzionare il mondo della birra (DraughtMasterTM) senza mai perdere di vista la cultura di sostenibilità che è diventata parte integrante dei nostri comportamenti quotidiani, permettendoci di diminuire il nostro impatto ambientale“.