È stato recentemente presentato in due occasioni: il 17 maggio 2017 alla manifestazione “Ravenna 2017. Fare i conti con l’ambiente” e nei giorni 8-9 giugno 2017 alla Fiera di Bologna presso “Research to Business – SMAU”, il Salone della Ricerca Industriale e delle Competenze per l’Innovazione.
Capofila del progetto, finanziato dal POR FESR nell’ambito della Strategia di Specializzazione Intelligente, è il Laboratorio Terra&AcquaTechdell’Università degli Studi di Ferrara, insieme ad altri 4 laboratori partner:
• MechLav – Università degli Studi di Ferrara
• CIRI-Energia e Ambiente – Alma Mater Studiorum Università di Bologna
• CIRI-Edilizia e Costruzioni – Alma Mater Studiorum Università di Bologna
• LEA Enea
Questo progetto ha diversi obiettivi: il primo è di sperimentare una nuova modalità di monitoraggio dei consumi idrici, attraverso contatori indoor e outdoor di nuova generazione che rilevano il consumo in tempo reale e inviano questi dati a un kit di monitoraggio installato nell’edificio. Il kit è un dispositivo di piccole dimensioni e a basso costo, che una volta acquisite le informazioni le invia alla piattaforma cloud via internet. Qui i dati vengono archiviati, elaborati e resi disponibili ai cittadini e al gestore, che li possono consultare attraverso il web, avendo così indicatori di consumo dell’acqua ed evidenza di eventuali perdite. Questi dati verranno inoltre confrontati con altri indicatori, per esempio per evidenziare se il consumo di una famiglia è allineato con il consumo medio dell’area in cui risiede, oppure se consuma di più o di meno nel corso del tempo, segnalando eventuali scostamenti rispetto alle proprie abitudini. Si avrà così la possibilità di disporre di una valutazione quantitativa, multi-parametrica e mlti-scala della propria sostenibilità economico-ambientale in ambito idrico.
Altri due obiettivi riguardano tecniche di mitigazione ambientale. Infatti i ricercatori stanno ideando un software, rivolto a progettisti e pianificatori, per valutare la dimensione ottimale dei serbatoi di accumulo delle acque meteoriche e grigie, sulla base dei consumi e della pluviometria del luogo in cui verrà installato. Infine, si sta monitorando il tetto verde sperimentale presente presso la sede della Scuola di Ingegneria e Architettura di via Terracini a Bologna, per ricostruirne il comportamento idrologico e valutare la capacità di ritenzione idrica di questi sistemi. Tutti questi sistemi hanno l’obiettivo di risparmiare acqua potabile e ridurre l’apporto in fognatura, con evidente impatto ambientale.
Durante gli eventi a cui il progetto ha partecipato, è stato possibile fare il punto sullo stato di avanzamento della ricerca, a un anno circa dal suo avvio, nonché esaminare i vantaggi che questo sistema intende offrire rispetto alle soluzioni già presenti sul mercato. Sono state quindi illustrate le sperimentazioni in corso presso i laboratori di campo: a Gorino (Ferrara), al laboratorio Enea al Brasimone, e presso le piscine di Ozzano Emilia.
Al momento numerose sono le soluzioni presenti sul mercato che consentono di applicare modalità di smartmetering al servizio idrico; la peculiarità però del Kit di monitoraggio è quella di raccogliere i dati in tempo reale, senza l’ausilio del personale in loco, in modo poco costoso e scalabile, e anche di realizzare servizi aggiuntivi, tra cui l’elaborazione delle informazioni. In questo modo le informazioni non sono disponibili solo per la multituility ma anche per le famiglie, che vengono quindi maggiormente sensibilizzate e responsabilizzate su come e quanta acqua consumano quotidianamente.
Le prime analisi effettuate sui dati raccolti nella sperimentazione in corso a Gorino (Ferrara) dall’estate scorsa stanno permettendo di analizzare i consumi a livello di distretto, di valutare le serie temporali dei consumi di ciascuna utenza, di aggregare i dati di consumo e di confrontarli con quelli di immissione in rete e di identificare così le perdite.