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Innovare l’ospitalità: sostenibilità, territorio e nuove forme di accoglienza; questi sono temi chiave che guideranno la proposta di contenuti di REbuild 2025 (6 e 7 maggio) sono sbarcati in anteprima sul palco del Theatre di Hospitality – Il Salone dell’Accoglienza, appuntamento che alla sua 49a edizione è un fiore all’occhiello del calendario eventi di Riva del Garda Fierecongressi, punto di incontro per la community internazionale del settore Ho.Re.Ca.
Il 47% dei turisti sceglie l’alloggio in base a una valutazione che tiene conto della sostenibilità ESG. Un’analisi condotta da Deloitte e portata sul palco di Hospitality da Francesco Gasperi, direttore di Habitech, nell’ambito dell’anteprima REbuild 2025 a Hospitality, evidenzia come la sostenibilità sia un fattore determinante nelle scelte di viaggio. Il 69% del campione intervistato associa una certificazione di sostenibilità alla responsabilità dell’operatore e il 52% ritiene che questi strumenti influenzino positivamente il giudizio sull’attività. Queste tematiche saranno ancora al centro del dibattito il 6 e 7 maggio.
RIVA DEL GARDA – Il turismo sta cambiando e le nuove generazioni di viaggiatori si dimostrano sempre più attente alla sostanza dell’esperienza piuttosto che all’apparenza. Un dato significativo emerge dallo studio Deloitte, secondo cui il 47% dei turisti considera determinante la disponibilità di informazioni sulle politiche ESG di una struttura per la scelta dell’alloggio. Il 69% degli intervistati ritiene inoltre che la presenza di certificazioni o rating di sostenibilità sia sinonimo di responsabilità dell’albergo, del ristorante o del vettore di trasporto, mentre il 52% afferma che questi strumenti incidano positivamente sul giudizio dell’attività.
Questi dati sono stati al centro dell’anteprima di REbuild 2025, che si è svolta sul palco del Theatre di Hospitality. La prossima edizione di REbuild, dal titolo “Connect minds, enable innovation” ha un obiettivo chiaro: unire le intelligenze e le competenze per creare format innovativi, differenziati per target specifici e capaci di trasformare i valori e le tradizioni di un territorio in servizi di valore per la ricettività.
“La sostenibilità, soprattutto quando è declinata non solo come attenzione all’efficienza dell’edificio, ma come insieme di fattori che mettono al centro l’uomo e i suoi bisogni in linea con quelli dell’ambiente è, specie dopo la pandemia, un driver sempre più importante che anche il mondo dell’accoglienza ricettiva non può ignorare. Le scelte sono alla portata di tutte le tipologie di strutture, da quelle più grandi a quelle piccole e a conduzione familiare – ha spiegato Francesco Gasperi, Direttore Generale di Habitech – Distretto Tecnologico Trentino -. Non è un caso se anche i motori di ricerca come Booking hanno iniziato a introdurre con una sorta di rating quanto una destinazione venga considerata eco friendly”.
La sostenibilità come driver del turismo
Il ragionamento è stato ancora meglio esplicitato da altri relatori. “Bisogna comprendere bene cosa si deve intendere per sostenibilità – ha fatto notare Alberto Apostoli, Founder e CEO di Studio Apostoli, pioniere nella diffusione del wellness all’interno del mondo dell’accoglienza -. Non si tratta solo di una questione tecnica e che ha a che fare con l’efficienza energetica e con l’ambiente, ma di un tema più allargato che sulla base dei 17 principi stabiliti dagli SDGs dell’Onu tocca tutte le sfere del nostro agire. La sostenibilità non si limita all’attenzione ai muri di un fabbricato, ma riguarda le persone. I clienti, innanzitutto, che devono riconoscersi nella proposta di benessere; i committenti, gli sviluppatori o i gestori che vanno aiutati a sviluppare formule in grado di sostenersi anche economicamente; i dipendenti e il personale che lavora nella struttura ricettiva, categoria spesso dimenticata e dalla cui soddisfazione dipende invece il successo dell’iniziativa imprenditoriale. Inoltre tutto va calibrato sul target a cui si deve rispondere: perché a seconda di come cambia il pubblico, cambia anche il tipo di sensibilità da mettere in gioco, tenendo sempre a mente che il fine non è mai l’architettura in sé stessa, ma il benessere o l’impatto che l’architettura in qualità di strumento genera”.
La sostenibilità e l’attenzione verso la persona sono, peraltro, scelte che devono essere assunte in termini di processo e fin dalla fase di studio di un’iniziativa. “Proprio sul territorio del Garda – racconta Stefan Rier, founder di NOA – stiamo sviluppando la progettualità de Le cantine incantate che a Sirmione fa capo alla proprietà del Cavallino Bianco. Qui il committente ci ha chiesto di lavorare a una struttura per genitori single, un target peculiare e diverso da quello dei generici family hotel. In aderenza con la nostra stessa formula di network di competenze, da sempre siamo abituati a confrontarci con professionalità complementari, in questo caso psicologi prima di tutto e anche paesaggisti, per sviluppare una struttura che risponde non solo alla necessità di una vacanza, ma a quella di un soggiorno rigenerativo, che non provochi stress a chi deve affrontare un momento di separazione o solitudine. Il medesimo schema vale per altre progettualità, dove ad esempio il target di lavoro sono stati i bambini”.
Un nuovo modello di turismo: dalla wellness destination alla wellness community
L’attenzione alla sostenibilità si estende, infine, anche al territorio. In Val di Fiemme, ad esempio, APT Fiemme e Cembra, in collaborazione con la Provincia Autonoma e l’Università di Trento, sta lavorando alla trasformazione della destinazione in una “Wellness Community”, fondata sull’economia del benessere diffuso. Uno studio di The European House Ambrosetti dimostra che i turisti sono disposti a spendere fino al 40% in più per una proposta sostenibile e autentica.
Parallelamente, in Toscana, Metrogramma sta sviluppando il progetto di Torre Nieri, che prevede la riconversione di un’ex fabbrica in un’area turistica e abitativa. “Non si tratta solo di un masterplan”, spiegano Cecilia Gozzi ed Edoardo Poi, “ma di un progetto che coniuga la redditività dell’investimento con l’attenzione al paesaggio e ai servizi per gli ospiti e per la comunità locale”.
L’attenzione alla sostenibilità come processo riguarda inoltre anche la fase di costruzione e gestione. “Una delle nostre priorità – chiosa Andrea Monticolo, Amministratore Delegato – Monticolo&Foti Costruzioni Generali e Impianti Tecnologici – è l’attenzione alla formazione e alla sicurezza delle maestranze che lavorano, oltre che quella al rispetto della legalità e al flusso dei processi, che ci portano a pianificare prima ogni passaggio, attraverso un codice di comportamento condiviso che tenga conto dell’impatto dei trasporti, dello smaltimento e la gestione dei rifiuti, della verifica sulla fase di posa, fino al passaggio di consegne verso il manutentore perché anche la gestione di ciò che installiamo avvenga correttamente nel tempo”.
Nell’attenzione verso il cliente, la sostenibilità si declina nell’attenzione al territorio e al contesto. A questo proposito, particolarmente interessante è l’esperienza raccontata da Giancarlo Cescatti, Direttore APT Fiemme e Cembra, in via di sviluppo in Val di Fiemme. “La nostra proposta – spiega – insieme a una serie di stakeholder come la Provincia Autonoma e l’Università di Trento e con il coinvolgimento di imprese che sono esterne allo stretto settore dell’accoglienza e dell’ospitalità, è stata quella di lavorare per trasformare il nostro territorio da una semplice Wellness Destination a Wellness Community. È così nata lo scorso settembre la prima comunità che scommette sul concetto di “economia del benessere diffuso” come brand da proporre a vantaggio di chi vive sul territorio, di chi vi soggiorna oppure di chi, pur a distanza di chilometri, usa prodotti o servizi che sposano la filosofia locale. Un percorso che funziona semplicemente perché non si inventa nulla di nuovo, ma si fonda su un insieme di valori e concetti che da sempre permeano la Val di Fiemme”.
“Questi eventi rappresentano un’importante opportunità per tutti gli attori del settore, pronti a raccogliere idee innovative e a promuovere un nuovo approccio all’ospitalità, dove la sostenibilità e la qualità dell’esperienza sono al centro di ogni progetto – ha dichiarato Giovanna Voltolini, Responsabile della Business Unit Fiere Italia di Riva del Garda Fierecongressi – Hospitality è una delle tappe di REbuild Tour, un percorso strategico che si snoda attraverso una serie di appuntamenti in avvicinamento all’evento del 6 e 7 maggio. L’obiettivo è favorire lo scambio di esperienze e conoscenze nei territori strategici e raccogliere spunti innovativi, offrendo alla community contenuti esclusivi e aggiornati. Ogni tappa rappresenta un momento di dialogo tra tutti gli attori della filiera, dalle costruzioni alla finanza, e coinvolge produttori, centri di ricerca e professionisti sia nazionali che internazionali”.