Le energie rinnovabili hanno raggiunto un nuovo record nell’Unione europea: nei primi sei mesi del 2024, l’eolico e il solare hanno generato più elettricità rispetto ai combustibili fossili. È la prima volta che ciò accade su un periodo di sei mesi. Questo risultato è stato possibile grazie all’aumento degli impianti green e a un calo nell’uso di gas, petrolio e carbone, che rispetto allo stesso semestre del 2023 è diminuito del 17%, attestandosi al 27%. In Italia, nonostante le politiche governative non particolarmente favorevoli ai nuovi impianti rinnovabili, l’uso dei combustibili fossili è sceso del 21%.
Questi dati provengono dall’ultimo rapporto del think tank Ember, che riunisce esperti di energia e transizione ecologica da tutto il mondo. L’indagine condotta tra gennaio e giugno 2024 ha rilevato che, nonostante un aumento dello 0,7% della domanda di elettricità rispetto allo stesso periodo del 2023, il consumo di carbone è diminuito di quasi un quarto (-24%) e quello di gas del 14%. La crescita delle energie rinnovabili, soprattutto eolico e solare, è stata il principale fattore di questo sorpasso. «Con l’aumento dell’eolico e del solare, il ruolo dell’energia da combustibili fossili si sta riducendo», ha dichiarato Chris Rosslowe, analista di Ember. «Stiamo assistendo a un cambiamento storico nel settore dell’energia, e sta avvenendo rapidamente».
L’analisi di Ember ha evidenziato che anche il clima mite e le buone prestazioni dell’idroelettrico hanno contribuito al calo dell’uso dei combustibili fossili, ma l’aumento degli impianti eolici e solari è stato determinante per raggiungere il record del semestre 2024.
Gli studiosi del think tank indipendente sottolineano inoltre che, in risposta all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, l’UE e molti Stati membri hanno adottato politiche accelerate per ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas e promuovere l’energia eolica e solare. Con la conferma di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea e il suo discorso di insediamento incentrato sulla transizione ecologica, l’UE continuerà probabilmente a concentrarsi su questo aspetto. «Se gli Stati membri riusciranno a mantenere lo slancio nella diffusione dell’eolico e del solare, si potrà davvero iniziare a vedere la liberazione dalla dipendenza dall’energia fossile», ha aggiunto Chris Rosslowe.
Un segnale positivo è che la rapida crescita dell’energia rinnovabile è stata visibile in tutti i Paesi dell’UE nella prima metà dell’anno. Tredici Stati membri producono ora più elettricità dall’eolico e dal solare rispetto ai combustibili fossili, e Germania, Belgio, Ungheria e Paesi Bassi hanno raggiunto questo traguardo per la prima volta.
In Italia, il report evidenzia che a maggio l’energia solare ha prodotto oltre un quinto della produzione elettrica nazionale (21%), la quota più alta di sempre. Anche in altri paesi europei i dati sono incoraggianti. In Spagna, a maggio, oltre il 50% dell’energia elettrica è stata prodotta da fonti eoliche e solari per la prima volta. La Polonia ha raggiunto un terzo della produzione da fonte eolica e solare nello stesso mese, sempre per la prima volta. L’Ungheria ha stabilito record mensili consecutivi di produzione solare in aprile, maggio e giugno 2024.