Il Consorzio ha, inoltre, triplicato la raccolta nelle Regioni del Sud Italia, passando da 3 milioni di kg del 2015 a oltre 10 milioni di kg dell’anno appena trascorso. Particolarmente significativo il caso della Campania che ha quintuplicato la raccolta, diventando in un solo anno la seconda regione in Italia per quantitativi gestiti.
Questi sono solo alcuni dei dati riportati dal Consorzio nel proprio Annual Report, consultabile e scaricabile dal sito internet www.ecotyre.it.
LA RACCOLTA SUL TERRITORIO
Gran parte dei 50 milioni di kg di PFU deriva dalla raccolta ordinaria che da sola contabilizza 43.753.278 kg gestiti effettuando il 5% in più di missioni rispetto all’anno precedente (22.141) presso i 10.584 punti serviti: gommisti e officine in tutta Italia. A questi si aggiungono 3.353.336 kg grazie agli 887 ritiri presso i demolitori di auto accreditati ACI. Con le attività di raccolta straordinaria e volontaria che rientrano nel progetto PFU Zero, sono stati, infine, gestiti 3.041.940 kg finanziati grazie all’avanzo di gestione che il Consorzio ha avuto negli anni precedenti.
Da un punto di vista territoriale sono le Regioni del Sud Italia ad aver registrato gli incrementi più significativi: oltre alla Campania passata da un milione di kg del 2015 a oltre 5 milioni del 2016, da segnalare la Sicilia e la Calabria che hanno più che raddoppiato i quantitativi, ma anche la Puglia con un +38%. Il Molise registra il record in termini di incrementi con +730%. Al nord si continuano ad avere buone performance di raccolta in Piemonte e Liguria mentre al Centro è il Lazio a registrare i quantitativi più alti.
IL CONTRIBUTO AMBIENTALE
EcoTyre ha sempre mantenuto un approccio razionale e attento ai costi gestionali e amministrativi e questo ha permesso di mantenere sempre il contributo ambientale tra i più bassi del mercato, pur garantendo un servizio di altissimo livello.
I SOCI
Per il sesto anno consecutivo il numero di Soci di EcoTyre aumenta: dai 449 attivi al 31 dicembre 2015 ai 564 della fine del 2016 agli oltre 600 di oggi. Una crescita di oltre il 25% netto in un anno che dimostra la capacità di EcoTyre di attrarre il tessuto imprenditoriale italiano ed estero e di fidelizzarlo grazie a un’efficiente gestione operativa, una puntualità negli adempimenti burocratici e, non ultima, la competitività dei costi.
IL PROGETTO PFU ZERO
È il primo progetto nazionale di mappatura dei depositi abbandonati di Pneumatici Fuori Uso. Enti locali, associazioni e cittadini possono segnalare sul sito internet dedicato (www.pfuzero.ecotyre.it) questi casi contribuendo ad arricchire il database dei depositi. Ogni anno EcoTyre dedica una parte del proprio avanzo di gestione alla bonifica di alcuni dei casi segnalati.
In circa quattro anni di attività sono stati raccolti oltre 1 milione di PFU attraverso circa 80 interventi straordinari in tutta Italia. Molte delle attività sono state accompagnate da iniziative di informazione e sensibilizzazione realizzate insieme a Gummy, la mascotte di PFU Zero che è anche un educatore ambientale.
La sensibilizzazione è, infatti, uno dei punti cardine del progetto e per questo motivo EcoTyre ha individuato dei partner strategici, tra cui Legambiente (partecipando a Puliamo il Mondo) e Marevivo (con PFU Zero nelle Isole Minori). Proprio da quest’ultima partnership sono scaturiti interventi più strutturati. Sono stati sottoscritti protocolli di intesa con i comuni di Ustica, Pantelleria e Lampedusa, aree in cui la logistica è più complessa. EcoTyre ha messo a disposizione di queste isole un canale costante di smaltimento di PFU, grazie al ritiro periodico da parte della rete logistica del Consorzio.
PFU Zero ha anche un respiro internazionale grazie all’adesione alla campagna Let’s Clean Up Europe che a maggio di ogni anno culmina nello European Clean Up Day.
CAMBIO PULITO PER GARANTIRE LA LEGALITÀ NELLA FILIERA DEGLI PFU
EcoTyre, in sinergia con Legambiente, Confartigianato, CNA, Airp, Federpneus, Ecopneus e Greentire ha dato vita all’Osservatorio sui flussi illegali di pneumatici e PFU in Italia: la piattaforma “CambioPulito” (www.cambiopulito.it).
Grazie a questa iniziativa, si fa un altro importante passo in avanti per combattere la vendita “irregolare” degli pneumatici e l’evasione del contributo ambientale per il riciclo degli PFU. Una situazione che è possibile stimare in circa 20/30mila tonnellate di pneumatici immessi illegalmente nel mercato del ricambio, con un ammanco di contributi ambientali per 12 milioni di euro ogni anno e un’evasione IVA stimata in 80 milioni di euro, oltre ai costi degli interventi per ripulire il territorio dagli abbandoni.